TORONTO – Potremmo essere a un passo dalla fine della pandemia ma occorre ancora stringere i denti. La luce in fondo al tunnel si intravede ma in questo momento non si possono tirare i remi in barca e lasciarsi andare a facili entusiasmi. È questo in sostanza il messaggio dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS)…
TORONTO – We may be one step away from ending the pandemic but we still need to grit our teeth. The light at the end of the tunnel can be glimpsed but at this moment you can not pull the oars in the boat and let yourself go to easy enthusiasms. This is essentially the message of the World Health Organization (WHO).
TORONTO – La pandemia è tutt’altro che finita: il Covid-19 si sta riprendendo anche in Canada, così come in altri Paesi: l’Italia, per esempio. E ciò “non dovrebbe sorprendere”, come ha affermato il biologo evoluzionista genomico della McGill University, Jesse Shapiro. “Anche solo sulla base della diminuzione dell’immunità, con il tempo trascorso dall’ultima infezione o l’ultimo richiamo di vaccino, era prevedibile una nuova ondata”, ha detto Shapiro a varie testate giornalistiche. Nella maggior parte delle province canadesi, infatti, l’immunità non è così alta come potrebbe essere e per questo la Publich Health Agency of Canada (PHAC) ha già fatto appello a tutti affinché si “aggiornino” con i loro vaccini…
TORONTO – The pandemic is far from over: Covid-19 is growing again also in Canada, as in other countries: Italy, for example. And that “shouldn’t come as a surprise,” as McGill University genomic evolutionary biologist Jesse Shapiro put it. ““Even just based on waning immunity, the time since the average person had their last infection or their last booster, a wave was expected,” Shapiro told various news agencies. →
TORONTO – Un finale “col botto”, come si suol dire: uscendo di scena, il Covid-19 Science Advisory Table – istituito per far fronte alla pandemia e disciolto in settembre – ha tracciato un quadro a tinte fosche dello stato della sanità in Ontario. Distribuzione ineguale dell’accesso alle cure primarie in tutta la provincia, carenza di dati su quella stessa assistenza e gravi problemi di comunicazione generali, impossibilità di contattare i medici di famiglia, personale sanitario allo stremo. Un disastro, insomma…