TORONTO – Could it be a coincidence that Conservative candidates who had always won big in certain districts were defeated by liberal opponents from a certain point on, despite the decline in support of Justin Trudeau’s party? The question arises spontaneously in light of the case of China’s interference in Canadian politics and of the service published today by the National Post which analyzed the electoral results of some districts in Ontario and British Columbia.
TORONTO – Tutto è iniziato l’11 marzo 2020. Una data che è ben impressa nella mente di tutti noi. Sono passati tre anni esatti da quando per la prima volta la diffusione globale del coronavirus veniva definita come una “pandemia” dall’Oms. Risale proprio a quel’11 marzo 2020 infatti la conferenza stampa del direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus in cui disse: “Abbiamo valutato che il Covid-19 può essere caratterizzato come una pandemia, una parola da non usare con leggerezza o disattenzione”…
TORONTO – L’inflazione ancora alta, il rischio recessione, il deficit che zavorra i conti pubblici federali. È in questo delicato contesto che sta nascendo la manovra 2023 del governo federale, con il ministro delle Finanze Chrystia Freeland chiamata nel difficile esercizio di rimettere a posto i conti e di rilanciare l’economia evitando, uno dopo l’altro, gli ostacoli che minacciano la ripresa nel nostro Paese…
TORONTO – Comincia ad avere i primi effetti la tempesta mediatica relativa alle interferenze cinesi sulla politica canadese. Un deputato provinciale dell’Ontario, Vincent Ke, si è dimesso dal caucus dei Conservatori Progressisti e siederà come indipendente, con effetto immediato, a causa dei suoi (presunti) legami con il Partito Comunista Cinese, dei quali ha parlato venerdì scorso Global News: notizie che lo stesso Ke ha smentito, definendole “false e diffamatorie”.