TORONTO – In many countries of the world, today – May 1st – was the Day of Workers. Not in Canada, where it falls on the first Monday in September (Labour Day). But, ironically, an agreement was reached just today between the Public Service Alliance of Canada (PSAC) – whose over 120,000 workers had been on strike since last April 19 – and the Treasury Board. However, the 35,000 employees of the Canada Revenue Agency (CRA) remain on strike: unlike other federal civil servants, CRA’s workers have not yet reached an agreement with the government. →
TORONTO – Potrebbe sembrare dura questa osservazione. Però, probabilmente è troppo positiva. Con tutto il rispetto al processo elettorale e ai candidati (58) che si offrono di sostituire l’ex sindaco in pensione, e “auto disonorato”, e di conquistare la fiducia del pubblico, la sfida non è mai facile. Soprattutto in un’elezione con confini geografici che si sovrappongono a venticinque circoscrizioni federali/provinciali, senza i fattori galvanizzanti di Partito, Leader e Finanze.
TORONTO – That may sound harsh. It is probably too complementary. With all due respect to the process and the individuals (54? and counting) offering to replace the retired, “self-disgraced” former mayor, and win the confidence of the public is never easy. Especially in an election with geographic boundaries overlapping twenty-five federal/provincial boundaries – without the galvanizing factors of Party, Leader, and Finances.
TORONTO – Continua ad allungarsi la lista delle candidature nella corsa a sindaco di Toronto. Con gli ultimi quattro pretendenti a scendere in campo – il fiduciario del provveditorato cattolico Frank D’Amico, l’imprenditore Darren Atkinson, Ari Grosman e John Ransome – siamo giunti a quota 58, tenendo conto che il 59° candidato, Rupica Singh Waraich, ha deciso di ritirarsi. Un numero record per il dopo Tory, che potrebbe crescere ulteriormente visto che la scadenza per la presentazione della lista definitiva è stata fissata al 12 maggio.
TORONTO – Mentre gli oltre 155mila dipendenti pubblici federali in tutto il Canada continuano imperterriti a scioperare, il governo di Ottawa ha presentato quella che definisce “un’offerta finale”.