CORRIERE CANADESE / Miglior primo ministro, Poilievre scavalca Trudeau nelle intenzioni di voto dei canadesi
TORONTO – La popolarità di Justin Trudeau è in caduta libera, sale invece quella di Pierre Poilievre (nella foto sopra). A certificarlo è un sondaggio presentato ieri dalla Nanos nel quale si mette in luce come per la prima volta, alla domanda specifica su quale politico federale ricoprirebbe meglio il ruolo di primo ministro, il leader dell’opposizione ha scavalcato il capo del governo liberale. Si tratta di un dato estremamente significativo, perché certifica come la diffidenza dell’elettorato canadese nei confronti di Poilievre – anche a causa di posizioni controverse assunte in passato, come il sostegno al cosiddetto Freedom Convoy o l’appoggio alle critpovalute – stia lentamente scemando.
Nei mesi scorsi, nonostante la costante ascesa del Partito Conservatore federale nei sondaggi, non si era registrata una parallela crescita di popolarità di Poilievre e questo aveva costituito un po’ un freno alle aspirazioni di governo del leader conservatore. Ora siamo di fronte a una netta inversione di tendenza.
Stando all’indagine demoscopica pubblicata ieri, in questo momento il 28,7 per cento dei canadesi ritiene che Poilievre sia il leader federale più adatto a svolgere il ruolo di primo ministro del Canada, con un aumento del 2 per cento rispetto all’ultima rilevazione. Crolla, di fronte allo stesso quesito, la popolarità di Trudeau, che scende al 25,9 per cento con un calo corposo pari al 5,5 per cento rispetto all’ultimo sondaggio.
In leggera risalita il federale dell’Ndp Jagmeet Singhm, che si attesta al 16,1 per cento, con un aumento dei consensi pari all’1,9 per cento.
Sempre secondo lo stesso sondaggio, il leader del Bloc Quebecois Yves-François Blanchet raggiunge il 4,4 per cento, il leader del People’s Party Maxim Bernier sale al 3,9 per cento e quella dei Verdi Elizabeh May si attesta al 3,8 per cento.
Ma le cattive notizie per Trudeau non finisco qui. Il sondaggio della Nanos, infatti, ha rivelato un altro segnale che rappresenta un campanello d’allarme per il governo, che proprio questa settimana ha presentato il Budget federale con una lunga serie di misure volte alla lotta all’inflazione e alla transizione dell’apparato industriale verso le energie rinnovabili.
Aumenta infatti il bacino di elettorato potenziale per il Partito Conservatore, mentre cala bruscamente quello del Partito Liberale, al governo ormai dal 2015.
Con la nozione di”voto accessibile” si intende la somma di chi si dichiara intenzionato a votare un determinato partito e di chi, pur non avendo ancora un’idea precisa, sta vagliando l’ipotesi di farlo. Ebbene, il voto accessibile del Partito Conservatore, secondo la Nanos, raggiunge il 50 per cento, scavalcando il partito del primo ministro e segnando un risultato raramente raggiunto negli ultimi cinquantanni.
Crolla, invece, il voto accessibile per il Partito Liberale, che si attesta al 47 per cento e che segna un minimo storico senza precedenti. A questo, bisogna sottolinearlo, si deve aggiungere anche l’erosione dei consensi che i grit stanno subendo a sinistra, con il voto accessibile per l’Ndp che sale in modo significativo fino al 46 per cento.
In definitiva, il sondaggio della Nanos conferma come una buona fetta dell’elettorato liberale, evidentemente non soddisfatta delle prestazioni di questo governo, si sta guardando attorno e sta pensando di valutare un’offerta politica alternativa, sia questa a destra sia a sinistra del partito di governo.
Tutti i sondaggi degli ultimi quattro mesi hanno certificato, infine, il netto sorpasso nelle intenzioni di voto dei conservatori sui liberali. Se non ci sarà un’inversione di tendenza, difficilmente vedremo un ritorno al potere di Trudeau dopo il voto in programma nel 2025.