CORRIERE CANADESE / Donne senza tutela, è davvero questa l’inclusività che vogliamo?
PARIGI – Quarantesei secondi, due cazzotti che avrebbero buttato giù una quercia, poi le lacrime. È finito come doveva finire l’incontro di boxe tra l’italiana Angela Carini e l’algerina Imane Khelif, pugile donna solamente sulla carta d’identità. Un incontro a senso unico, un match impari, che non sarebbe dovuto nemmeno iniziare. Il tutto nel nome dell’inclusività. Ma è davvero questa l’inclusività che vogliamo? …