L’inflazione frena ma non rallenta la corsa al rialzo dei beni alimentari

TORONTO – Rallenta l’inflazione in Canada, ma i prezzi dei beni che compongo il carrello della spesa restano su valori record. La conferma arriva dal rapporto mensile di Statistics Canada che mette in luce come l’inflazione nel nostro Paese a dicembre sia arrivata al 6,3 per cento su base annua, in leggera contrazione rispetto al 6,8 registrato a novembre ma ancora molto alta. Con questi valori è pressoché certo che Bank of Canada proseguirà con la sua politica di rialzo dei tassi d’interesse, con un prossimo aumento dello 0,25 per cento… Read More in Corriere Canadese >>> 

Recessione in arrivo, cresce la sfiducia dei consumatori e delle imprese

TORONTO – Il Canada è destinato a entrare in recessione nei prossimi dodici mesi. A pensarla in questo modo, sommando il pessimismo a una dose di sano realismo, sono i consumatori e le imprese canadesi, stando all’ultima istantanea scattata da Bank of Canada nel suo rapporto trimestrale presentato ieri mattina. La Banca centrale, nel suo Business Outlook Survey, mette in luce come nei prossimi mesi i consumatori canadesi abbiano già messo in cantiere un deciso taglio delle spese in vista del rallentamento generalizzato dell’economica, così come le imprese si preparino ad affrontare un periodo di stallo nella crescita, che si potrebbe tradurre nel taglio degli investimenti e in una possibile contrazione della forza lavoro… Read More in Corriere Canadese >>> 

Ex pm su Messina Denaro: “Se vuota il sacco, le istituzioni tremano”

PALERMO – Se vuota il sacco, sono guai per le istituzioni: è probabilmente un pensiero comune e non esplicitato, ma c’è qualcuno che lo dice apertamente. Non uno qualunque. L’ex magistrato antimafia Antonio Ingroia, da alcuni anni impegnato in politica nell’area della sinistra radicale, definisce l’arresto di Matteo Messina Denaro “storico”, ma, aggiunge, “non è la fine della mafia. Con la cattura di Matteo Messina Denaro (nella foto sopra) viene preso l’ultimo dei corleonesi, dunque con il suo arresto, l’arresto di un boss anche lui malato, si cristallizza, si fotografa il declino e la chiusura di una stagione terribile della storia della mafia, della storia del nostro Paese, la stagione delle stragi, la stagione del braccio di ferro dell’organizzazione mafiosa con lo Stato” ha dichiarato ieri l’ex pm all’AdnkronosRead More in Corriere Canadese >>> 

Italy: boss Messina Denaro arrested, “but Mafia is not defeated”

PALERMO – Thirty years ago, the Carabinieri led by Captain Ultimo intercepted and captured Toto Riina, “the boss of bosses”. It was January 15, 1993. Today, exactly three decades and one day later, the soldiers of the Arma arrested Matteo Messina Denaro (in the pic above, by Arma dei Carabinieri), a fugitive since 1993, when an arrest warrant was issued against him.  Continue reading

Ex pm su Messina Denaro:
“Se vuota il sacco,
le istituzioni tremano”

PALERMO – Se vuota il sacco, sono guai per le istituzioni: è probabilmente un pensiero comune e non esplicitato, ma c’è qualcuno che lo dice apertamente. Non uno qualunque. L’ex magistrato antimafia Antonio Ingroia, da alcuni anni impegnato in politica nell’area della sinistra radicale, definisce l’arresto di Matteo Messina Denaro “storico”, ma, aggiunge, “non è la fine della mafia. Con la cattura di Matteo Messina Denaro viene preso l’ultimo dei corleonesi, dunque con il suo arresto, l’arresto di un boss anche lui malato, si cristallizza, si fotografa il declino e la chiusura di una stagione terribile della storia della mafia, della storia del nostro Paese, la stagione delle stragi, la stagione del braccio di ferro dell’organizzazione mafiosa con lo Stato” ha dichiarato ieri l’ex pm all’Adnkronos.

“Non si può che esprimere soddisfazione, dunque, e congratularsi con magistrati e investigatori che hanno coordinato le indagini – osserva Ingroia -, tenendo però saldi i piedi per terra perché non è stato arrestato il ‘capo dei capi’. Messina Denaro non era il ‘capo dei capi’, anche se era il latitante più famoso e più ricercato. Cosa Nostra è ancora viva e vegeta, è ancora un’organizzazione criminale pericolosa. Con questo arresto semplicemente si chiude una pagina della strategia soprattutto armata, violenta e stragista, ma Cosa Nostra ha ripiegato su una strategia più cauta, più moderata e più dedita agli affari anziché allo stragismo”.

Ingroia parla anche di una “copertura istituzionale di cui certamente ha goduto e che gli ha consentito di rimanere latitante per trent’anni”. E, aggiunge, la cattura di Messina Denaro potrà “potenzialmente portare a nuovi sviluppi” sulle stragi di mafia, perché “era l’ultimo custode in libertà dei segreti più terribili sui misteri d’Italia degli ultimi trent’anni, dalla stagione dello stragismo del ’92-’93 in poi. Bisogna capire, e questo lo sanno solo gli investigatori, il contesto in cui è maturato l’arresto, se c’è un sentore lontano che Messina Denaro si sia consegnato o sia stato consegnato. Certamente è singolare che abbia scelto di risiedere così a lungo in una clinica così vicina ai territori dove era normale che venisse ricercato attivamente, e bisogna capire il motivo per il quale questo è accaduto, perché se Messina Denaro vuotasse il sacco probabilmente molti palazzi istituzionali potrebbero tremare”.

Scettico sul ruolo del latitante (ormai ex) anche un altro magistrato, Alfonso Sabella. “Non vedo dei grandi cambiamenti al vertice di Cosa Nostra a seguito dell’arresto di Matteo Messina Denaro perché lui non era il capo assoluto, secondo il mio parere, e poi perché Cosa Nostra ci ha abituato a metabolizzare bene gli arresti che subisce”, ha detto il pm all’AGI.

“L’arresto di Messina Denaro è l’ennesima dimostrazione che lo Stato quando vuole sa fare lo Stato – ha proseguito Sabella -, questa è una storica giornata perché è stato preso l’ultimo dei latitanti siciliani e si chiude una pagina nera che ha prodotto orrori”. Nel corso della sua carriera, Alfonso Sabella ha fatto parte del pool antimafia della Procura di Palermo guidato da Gian Carlo Caselli e ha contribuito alla cattura di numerosi latitanti come Leoluca Bagarella, Giovanni ed Enzo Brusca.

“Penso che Matteo Messina Denaro fosse ancora un personaggio di primissimo piano, certamente un personaggio di spessore e di alto profilo mafioso – ha aggiunto Sabella – ma secondo la mia opinione lui non è mai stato il capo di Cosa Nostra, un po’ per sua scelta e un po’ anche per il cambio di scenario che c’è stato dopo l’arresto di Provenzano che ha riportato il vertice della ‘Cupola’ a Palermo: e Messina Denaro non è palermitano”.

Addio a David Onley, paladino dei disabili

TORONTO – Era il paladino dei diritti dei disabili e per tutta la sua vita ha lottato contro l’ableism, l’abilismo, cioè quel particolare razzismo nei confronti delle persone diversamente abili. Con lui se ne va, dunque, un baluardo di quei diritti: ex giornalista televisivo e ventottesimo vicepremier dell’Ontario dal 2007 al 2014, David C. Onley è morto all’età di 72 anni… Read More in Corriere Canadese >>> 

Medici dell’Ontario contro la sanità privata

TORONTO – È atteso oggi l’annuncio del governo dell’Ontario sul fronte sanità. Non si conoscono molti dettagli ma quel che si sa per certo è che il governo ha deciso di virare verso la privatizzazione. Una anticipazione, questa, che è stata sufficiente per alimentare preoccupazioni di ogni sorta. Dai residenti della provincia al College of Physicians and Surgeons of Ontario che ha già lanciato l’allarme: la carenza di personale ospedaliero sarà esacerbata e i tempi di attesa per le cure urgenti aumenteranno se il governo Ford espanderà l’uso di cliniche private nel bel mezzo di un arretrato chirurgico causato dal Covid-19… Read More in Corriere Canadese >>> 

Libertà vigilata, premier in pressing su Trudeau per cambiare il sistema

TORONTO – Modificare l’intero sistema federale che regola le scarcerazioni in regime di libertà vigilata. È questa in sostanza la richiesta avanzata da tutti i premier delle dieci Province e dai leader dei tre Territori canadesi al primo ministro Justin Trudeau attraverso una lettera aperta che riapre il dibattito sullo spinoso tema… Read More in Corriere Canadese >>>