Accessibilità economica ed edilizia agevolata: le prossime sfide del governo
Il Senatore Loffreda scrive sulla crisi dell’accessibilità degli alloggi in Canada e condivide alcune delle raccomandazioni di un rapporto che la Commissione Bancaria, Commercio ed Economia del Senato ha recentemente pubblicato sull’argomento.
“I senzatetto non si ritrovano senza casa a causa dei loro antenati, della loro salute mentale, delle loro dipendenze, o perché vivono in povertà. Sono senza una fissa dimora perché non ci sono abbastanza alloggi a prezzi accessibili nelle loro Comunità”.
È quello che ha detto il Ministro della casa in audizione nella nostra Commissione ‘Banche, Commercio e ed Economia’ nell’ambito del nostro studio sugli alloggi a prezzi abbordabili. Come ha detto il Ministro, “le persone non scelgono di essere dei senzatetto”.
In effetti, ci sono numerosi fattori – alcuni economici, altri sociali – che spiegano perché le persone si ritrovano senza casa. Il principale tra questi potrebbe essere il fatto che in Canada esiste una grave carenza di abitazioni. Riconoscendo l’urgenza di questa crisi, la nostra Commissione ha intrapreso uno studio sull’accessibilità delle case e, dopo aver ascoltato anche le testimonianze di diversi esperti, ha pubblicato i risultati provvisori all’inizio di questo mese.
Il numero che dovrebbe preoccuparci più di ogni altro è questo: 3.500.000.
Si tratta del numero di case in più che, secondo la Canada Mortgage and Housing (CMHC) Corporation, dovranno essere costruite entro il 2030, per raggiungere l’obiettivo dell’accessibilità. Siamo già sulla buona strada per costruire 1,7 milioni di nuove case da qui ad allora, quindi in totale dovremo aumentare il numero a 5,2 milioni nei prossimi sette anni. Ciò è quasi impossibile nel contesto attuale, caratterizzato da tassi di interesse elevati, lunghi ritardi nell’approvazione di accesso ai programmi abitativi dedicati, problemi di piano regolatore, costo dei materiali, inflazione e carenza di manodopera qualificata.
Naturalmente, non esiste una panacea contro tutti i mali, ma esistono rimedi che potrebbero essere implementati per affrontare alcune di queste sfide.
Sulla base delle testimonianze raccolte, la nostra Commissione ha presentato dieci raccomandazioni che ci auguriamo il governo federale prenda in considerazione nel preparare il Bilancio 2024. Il nostro rapporto è incentrato su quattro temi: allineamento, innovazione, persone e capitale.
La prima raccomandazione è quella di incoraggiare il governo federale a tenere conto della possibilità di subordinare i finanziamenti comunali per il trasporto pubblico a condizioni che impongano la densificazione abitativa nei centri urbani vicini a questi progetti.
Un aspetto interessante emerso dai nostri incontri è stata la suggestione che tra i canadesi sia necessario un cambiamento di prospettiva su ciò che rappresenta una casa. Bob Dugan, economista capo della Canada Mortgage and Housing Corporation, ha spiegato come non ci sia nulla di sbagliato nel fatto di vivere in affitto. La società ha, in un certo senso, etichettato la proprietà di una casa come un obiettivo importante a cui aspirare nella propria vita, ma, come ha affermato lui stesso, “è arrivato il momento di smettere di considerare l’affitto come una scelta di ripiego… è un modo perfettamente legittimo di accasarsi”. Tutto questo è particolarmente vero nei grandi centri urbani, a ulteriore sostegno del concetto di densificazione abitativa.
Randall Bartlett, del Gruppo Desjardins, ha spiegato che in alcune delle nostre grandi città sembra che penalizziamo la densità ed ha avanzato l’idea di convertire gli spazi per uffici esistenti in spazi abitativi aggregati con risorse centralizzate che potrebbero essere condivise da più individui, come nel caso degli alloggi per studenti o le residenze per anziani. Questo approccio potrebbe non essere sempre il più conveniente, ma costituisce una delle tante soluzioni disponibili.
Allo stesso modo, il governo federale dovrebbe continuare a snellire il processo di accesso ai programmi di edilizia agevolta del CMHC e sostenere la costruzione di più case popolari. A titolo di confronto, l’edilizia sociale in Canada rappresenta solo il 3,5% del patrimonio immobiliare totale, uno dei valori più bassi registrato nell’ambito dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico.
Infine, vi è una grave carenza di lavoratori qualificati nel settore edile. Come abbiamo suggerito, il governo federale dovrebbe attrarre immigrati formati in mestieri qualificati e dovrebbe considerare l’idea di offrire alloggi nello sviluppo delle politiche immigratorie. Malgrado il mio forte sostegno personale agli ambiziosi obiettivi di immigrazione, riconosco, come hanno fatto alcuni dei testimoni intervenuti in Commissione, che i livelli di immigrazione del Canada potrebbero avere un impatto negativo sull’accessibilità abitativa. Il governo deve gestire la crescita della popolazione in modo che avanzi ad un ritmo sostenibile e non eroda ulteriormente la possibillità di potersi permettere una casa.
Nonostante la strategia per la casa del governo, e i miliardi di dollari che ha già investito per affrontare il problema dell’accessibilità abitativa, dobbiamo fare di più, con l’augurio che l’esecutivo esamini i nostri risultati nella valutazione dei prossimi passi da compiere.
Con l’avvicinarsi delle festività, non posso fare a meno di pensare a tutte quelle mattine delle vacanze di Natale trascorse nella casa della mia infanzia e ora nella casa in cui vivo con i miei genitori, i miei figli e la mia famiglia. Volgendo lo sguardo indietro, mi rendo conto di quanto siamo stati fortunati ad avere un posto che possiamo chiamare casa. Come ci ricorda Perry Como nel suo classico delle vacanze del 1954:
“Non c’è posto come la casa, per le vacanze, perché non importa quanto vai lontano, se vuoi essere felice in un milione di modi, per le vacanze non puoi trovare di meglio della tua casa, dolce casa”.
Non tutti potranno concedersi questo lusso durante le festività natalizie. Per quelli di noi che si riuniranno con amici e famiglie nelle nostre case, spero che avremo tutti un pensiero speciale per coloro che potrebbero non essere così fortunati.
Onorevole Tony Loffreda, Senatore canadese indipendente (Québec)