“Amnistia” GST/ HST: la quiete prima della tempesta

TORONTO  – Trenta giorni fa è stata introdotta in Canada una sorta di “amnistia” sull’imposta armonizzata sulle vendite (GST/HST, simile all’Iva italiana) che durerà fino al 15 febbraio 2025. Cosa significa? Niente tasse su alimenti e bevande selezionati, abbigliamento selezionato per bambini e letteratura selezionata. Vi confonde? Forse. 

Quando questa “amnistia” è entrata in vigore, il 15 dicembre 2024, alcuni piccoli esercizi, come i negozietti a conduzione familiare, si sono trovati a faticare su come distinguere quali articoli fossero tassabili e quali no. Il problema è stato, poi, risolto e, adesso, si può entrare in qualsiasi ristorante o catena di fast food e sorprendersi di non pagare le tasse sul cibo che si mangia. Allo stesso modo, i genitori ottengono un certo sollievo quando acquistano vestiti per i loro bambini piccoli. 

La domanda è: questa “amnistia” aiuta in qualche modo con l’attuale situazione economica di questo Paese?  Temporaneamente, per alcuni. Ho una parente che va a fare la spesa ogni giovedì, che lei chiama il giorno dei volantini. Dice che l’impennata dei prezzi dei prodotti alimentari nel Paese sta incidendo sul suo budget. Capisco benissimo. Non è un’osservazione. Piuttosto, un dato di fatto.

Il nostro dollaro, al 14 gennaio 2025, era 0,6920 per ogni dollaro USA. Perché USA? Perché la nostra valuta è ancorata a quella statunitense. Posso anche convivere con questo tasso di cambio, ma con l’attuale situazione politica negli Stati Uniti, dove il presidente eletto che presterà giuramento il 20 di questo mese minaccia di imporre dazi del 25% sulle esportazioni canadesi verso gli Stati Uniti, la vita non potrà che diventare più dura soprattutto per chi ha un reddito fisso. E le pensioni sono un reddito fisso.

In modo sottile, dunque, i canadesi vengono avvertiti di prepararsi al peggio, quest’anno. Lo schermo della mia TV dice che il dollaro canadese dovrebbe scendere, il che è sconcertante per chiunque abbia un reddito fisso. I dazi del venticinque percento sulle nostre esportazioni verso gli Stati Uniti non sono da sottovalutare. E con questo arriva la “battuta” che le minacce economiche a questo Paese potrebbero essere usate per far entrare il Canada nel seno degli Stati Uniti.

Sono finiti i giorni in cui potevi prendere un “taco” per meno di un dollaro oppure un panino alla salsiccia arrostita sul barbecue per un dollaro, o, ancora, un pasto in una catena di fast food per $ 5,99. C’è un detto qui in Ontario: quando il prezzo di qualcosa sale, non scenderà mai, anche se tutto il resto sta scendendo. L’ho imparato dal mio negozio “tutto ad un dollaro” preferito di una volta. Questo negozio ha aumentato il prezzo di tutto ciò che costava un dollaro di 25-50 centesimi quando il prezzo del carburante è aumentato, promettendo di riportare il prezzo ad un dollaro quando la fornitura di carburante si fosse stabilizzata. Il prezzo del carburante è sceso, ma quel prezzo “ad un dollaro” non è mai tornato…

Alcuni prezzi: prima della pandemia, Shumai $ 1,99, ora $ 7,99; prezzo dell’aragosta rossa, $ 38,99 – $ 44,99 con ingredienti locali (foto di Ricky Castellvi; foto in alto di Tumisu da Pixabay)

TRADUZIONE IN ITALIANO  (dall’originale Inglese/Filippino su www.cnmng.ca) A CURA DI MARZIO PELÙ