TORONTO – Non dovrebbero esserci sorprese, almeno questa volta. Bank of Canada mercoledì annuncerà la sua decisione sui tassi d’interesse e la maggior parte degli economisti è concorde nel prevedere che il tasso di sconto, fermo al 5 per cento, rimarrà invariato. I dati sull’inflazione, pubblicati da Statistics Canada la scorsa settimana, hanno confermato come l’aumento del costo della vita stia – seppur lentamente – ritornando sui margini previsti. L’inflazione al 3,8 per cento non è ancora in linea con l’obiettivo prefissato dalla Banca Centrale del 2 per cento, ma è lontano anni luce dal picco dell’8,1 per cento registrato nell’agosto del 2022, Preoccupano, questo sì, i valori relativi ai generi alimentari, anche questi scesi ma ben al di sopra dell’inflazione generale…
TORONTO – Rendere pubblici i contenuti delle email e delle chiamate dal telefono di Doug Ford. A chiederlo, ancora una volta, è la leader dell’Ndp provinciale Marit Styles che ha ufficialmente presentato una mozione a riguardo. La richiesta verrà dibattuta e votata a Queen’s Park il prossimo 23 ottobre. “Giorno dopo giorno – ha fatto sapere la leader dell’opposizione – più impariamo del trattamento preferenziale riservato da Ford a speculatori e amici personali, e più sembra che il premier abbia qualcosa da nascondere. Allora mi chiedo: se davvero Ford non ha fatto nulla di male, perché non rende pubblici i tabulati del suo telefono personale che lui stesso ha ammesso di utilizzare per gli affari di governo?”…
TORONTO – Justin Trudeau (nella foto sopra) dovrebbe dimettersi e lasciare la guida del Partito Liberale. A pensarlo, secondo un’istantanea scattata da un sondaggio di Angus Reid, è la maggioranza dei canadesi e tra questi una corposa fetta degli elettori di fede liberale. L’indagine demoscopica pubblicata ieri, fatta su un campione di 1.878 cittadini intervistati tra il 9 e il 13 ottobre, mette in luce come sia significativo il malcontento strisciante verso il primo ministro non solo l’intero elettorato del nostro Paese, ma anche all’interno della base liberale, che auspica un cambio al timone del partito prima della prossima tornata elettorale in programma nell’autunno del 2025…
TORONTO – Jagmeet Singh è davvero pronto a far cadere il governo sulla questione del Pharmacare? Il leader dell’Ndp, incassato il mandato dalla base neodemocratica alla convention di Hamilton nel fine settimana, ha intenzione di sfidare il primo ministro Justin Trudeau alzando la posta in gioco e cercando di ripetere la stessa operazione architettata lo scorso anno sulla copertura dentistica: porla cioè come conditio sine qua non per il suo sostegno indiretto all’esecutivo liberale. Il primo ministro per poter sopravvivere alla House of Commons ha bisogno dei voti dei deputati neodemocratici e in passato ha fatto parecchie concessioni nel budget federale di fronte alle richieste dell’Ndp. Ma a Ottawa sia tra i liberali che tra i neodemocratici c’è davvero poco voglia di andare alle urne nell’immediato futuro…