Il 10 febbraio del 1947, il trattato di pace di Parigi firmato dall’Italia con gli alleati, assegnò alla Jugoslavia quasi tutta l’Istria, Fiume e Zara, provocando la fuga in massa degli Italiani dalle zone annesse dal maresciallo Tito, capo politico e militare iugoslavo. Nel marzo del 2004 con la legge nr. 9230 è stato istituito il giorno del ricordo, il 10 febbraio di ogni anno, “al fine di conservare e rimuovere la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati dalle loro terre nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
Prosegue sul Corriere Canadese la pubblicazione degli articoli dedicati all’immigrazione italiana in Canada, che prendono spunto dalla storia degli oggetti che gli emigrati hanno portato con sé nel viaggio dal Belpaese alla nuova terra…
PARIGI – Nel verde del Bois de Boulogne di Parigi, in una struttura museale all’avanguardia progettata dall’Arch.Frank O. Gehry, lo stesso del museo eccezionale Guggenheim di Bilbao in Spagna, sta avendo luogo la esposizione delle opere raccolte dal collezionista russo Ivan Morozov (1871-1921): apparteneva a potente e facoltosa famiglia di imprenditori tessili di Mosca e lo distingueva una accentuata predilezione per la pittura. Iniziò a raccogliere i dipinti dei contemporanei russi già affermati quali Chagall, Malevitch, Larionov, Lebedev…
Prosegue sul Corriere Canadese la pubblicazione degli articoli dedicati all’immigrazione italiana in Canada, che prendono spunto dalla storia degli oggetti che gli emigrati hanno portato con sé nel viaggio dal Belpaese alla nuova terra. L’iniziativa rientra nel progetto “Narrarsi altrove, viaggio tra i cimeli e i luoghi dell’anima” della poetessa Anna Ciardullo Villapiana e docente Stella Paola con la collaborazione di Gabriel Niccoli, professore emerito dell’Università di Waterloo…
TORONTO – Nel mio primo intervento dedicato all’italiano a Toronto, notavo come per molti, troppi, anni, alcuni/e studiosi/e hanno monopolizzato la scena della locale ricerca linguistica (e ancora, purtroppo, all’ora attuale, altri insistono sulla stessa via) con disinvolte ipotesi di presunte varietà idiomatiche originatesi dall’incontro tra dialetti (e, all’occorrenza, lingua italiana) degli immigrati e inglese, dando luogo a teorie molto dubbiose, basandosi su qualche storpiatura lessicale che sicuramente doveva uscire dalla bocca di italiani che mal masticavano l’inglese…