CORRIERE CANADESE / Federali, la lotta si fa dura: blocchi stradali
TORONTO – Si intensifica l’azioen di sciopero della PSAC (Public Service Alliance of Canada), che vede mobilitati oltre 155mila dipendenti pubblici federali in tutto il Paese. Ieri i “feds” hanno aumentato la presenza dei picchetti, in particolare a Ottawa, limitando l’accesso agli edifici federali e interrompendo temporaneamente il traffico su un ponte interprovinciale.
Nel giorno nono dello sciopero – che interessa i servizi del Treasury Board e della Canada Revenue Agency – il sindacato ha deciso di “intensificare la mobilitazione, qui e in tutto il Paese”, ha dichiarato Alex Silas, vicepresidente esecutivo regionale della PSAC per la regione della capitale nazionale.
Il traffico della città di Ottawa ha segnalato interruzioni temporanee nell’area del ponte Portage, che collega Ottawa e Gatineau sul fiume Ottawa, dove – dicevamo – si è svolto un corteo dei manifestanti, che ha bloccato il traffico su entrambi i lati del fiume.
In Quebec, i dipendenti pubblici federali in sciopero hanno tenuto una manifestazione vicino al valico di frontiera di Lacolle nella regione di Montérégie. Alcuni autobus che trasportavano decine di manifestanti sono arrivati al confine tra Lacolle, Canada, e Champlain, New York, negli Stati Uniti, solitamente uno dei più trafficati del Paese.
E le trattative, intanto, non sembrano approdare a nulla. La PSAC accusa il governo federale di stallo nei negoziati. “Questo governo è ancora inattivo e non è proattivo al tavolo delle trattative per stabilire un contratto equo”, ha detto Silas. “È ora che questo governo torni al tavolo con un’offerta equa in modo da poter porre fine a questo sciopero e da poter tornare a lavorare con un accordo equo”.
All’inizio della settimana, la presidente del Treasury Board, Mona Fortier, aveva affermato che ci sono quattro questioni principali ancora irrisolte nei colloqui: salari, telelavoro, divieto di appalto e anzianità in caso di possibili licenziamenti. Inizialmente il sindacato aveva chiesto un aumento del 4,5% all’anno in tre anni, mentre il governo ha recentemente proposto un aumento salariale del 9% in tre anni.
“Siamo scesi due volte sulla nostra posizione. Il sindacato sta cercando attivamente di trovare una via di mezzo con questo datore di lavoro, il datore di lavoro deve mostrare una certa volontà di trovare una via di mezzo, ma finora non l’abbiamo vista”, ha detto Silas, aggiungendo che il primo ministro Justin Trudeau e il vice primo ministro Chrystia Freeland devono essere coinvolti nei colloqui.
Le posizioni sembrano ancor alontane. In una dichiarazione rilasciata più o meno nello stesso momento in cui Silas parlava con i giornalisti, la presidente del Treasury Board, Fortier, ha affermato che è il governo è “determinato a ottenere rapidamente accordi, proprio come abbiamo già fatto con altri sindacati, ma abbiamo bisogno che la PSAC inizi a portare le sue richieste in linea con le raccomandazioni della Commissione di Interesse Pubblico (Public Interest Commission)”, cioè al 9% in tre anni proposto dal governo federale.
In una lettera aperta all’inizio di questa settimana, la Fortier aveva già ripetuto più volte che il governo ha offerto ai membri del sindacato un aumento salariale del 9% in tre anni, in linea appunto con le raccomandazioni della Commissione di Interesse Pubblico rilasciate a febbraio. E ha sottolineato che tale l’aumento fornirebbe al dipendente medio un extra di $ 6.250 all’anno.
“I lavoratori hanno il diritto di scioperare e questo lo rispettiamo pienamente”, ha aggiunto la Fortier. “Ci impegniamo a offrire un accordo equo che riconosca i preziosi contributi che i dipendenti pubblici federali danno ogni giorno”.