CORRIERE CANADESE / Halton, “dress code” ancora in alto mare
TORONTO – L’ultima versione di un ’Codice di professionalità’ dell’Halton District School Board (HDSB) – ordinato dopo la protesta pubblica per l’abbigliamento dell’insegnante trans Kayla Lemieux (nelle foto sopra, dai social network)- è quasi identica a quella precedente. A nulla sembra sia servito il feedback di oltre 8.500 membri della comunità.
La bozza del documento è stata presentata ieri alla riunione del consiglio scolastico ma i genitori, frustrati dalla situazione che si trascina ormai da tempo, non sono affatto soddisfatti. La stesura delle linee guida è lacunosa, dicono, è ancora troppo vaga e mancano i dettagli su cosa si intende per abbigliamento e decoro appropriati. “Tutto ciò che vediamo sono banalità – ha detto Al Saplys, la cui figlia frequenta la Oakville Trafalgar High School, istituto che da settembre ha attirato l’attenzione dei media di tutto il mondo dopo che le foto di Lemieux che indossa magliette attillate sopra protesi al seno esagerate e con capezzoli in bella vista, sono diventate virali – c’è ancora molta preoccupazione dal momento che finora il consiglio è stato evasivo. Chiaramente è tutto un lavoro in fase di compimento e forse si tratta di una tattica per allungare i tempi in modo che nel frattempo l’attenzione su questo problema diminuisca”.
L’HDSB ha dichiarato che dettagli specifici del Codice di professionalità, verranno resi noti dopo che la policy è stata finalizzata.
La bozza della policy presentata lo scorso 1º marzo ha deluso profondamente i genitori in quanto consolidava e affermava gli standard esistenti senza prendere affatto in considerazione le loro preoccupazioni. Quel che i genitori chiedono sono standard di abbigliamento appropriati e professionali in classe. Ma al provveditorato di Halton sembra mancare la volontà di stabilire delle regole ben precise per il personale delle sue scuole. Per mesi, i genitori hanno richiesto un codice di abbigliamento per il personale – simile a quello per gli studenti che proibisce l’abbigliamento che rivela genitali o capezzoli – ma il consiglio ha affermato di non poterlo implementare a causa di ’problemi di equità e diritti umani’.
I diritti dei genitori e dei ragazzi, invece, sembrano non interessare a nessuno dal momento che il provveditorato continua a tergiversare sulla questione. A nulla sembra essere valso l’intervento del ministro dell’Istruzione Stephen Lecce che a gennaio ha criticato la gestione della questione da parte del consiglio scolastico di Halton. Giorni fa Lecce ha affermato che spetta ai fiduciari scolastici agire. “Hanno preso degli impegni con i genitori… e ci aspettiamo che li mantengano”, ha detto. Sante parole ma forse avrebbe fatto meglio a intervenire per porre fine a una situazione diventata ormai ridicola che si trascina dall’inizio dell’anno scolastico. Intanto, fino al momento di andare in stampa la tanto attesa riunione è ancora in corso.