CORRIERE CANADESE / In 1.200 a Toronto per l’arcivescovo Frank Leo che ricorda con orgoglio le sue radici italiane
TORONTO – Circa 1.200 persone hanno partecipato, sabato, alla cerimonia di insediamento del nuovo arcivescovo di Toronto, Frank Leo, nella Cattedrale di Saint Michael, nel centro cittadino, a distanza di circa sei settimane dalla nomina formale da parte di Papa Francesco: Leo succede dunque ufficialmente al cardinale Thomas Collins, che ha presentato le dimissioni in occasione del suo 75° compleanno nel gennaio 2022 in conformità con una regola che stabilisce che tutti i vescovi devono dimettersi quando raggiungono quell’età.
Leo ha detto che la sua nomina ad arcivescovo di Toronto è stata “una sorpresa, ma gradita. Non vedo l’ora di dare il resto della mia vita come leader spirituale qui da una prospettiva simbolica e spirituale. Quando diventi vescovo, ricevi un anello ed è una relazione coniugale sponsale”, ha detto Leo a Omni News. Lo stesso arcivescovo ha poi sottolineato, tra l’altro, l’importanza del ruolo svolto dai giovani, che ha definito “un dono”, sottolineando anche l’importanza della scuola nella loro formazione e crescita.
Durante il suo discorso di insedimento, Leo ha parlato anche in Italiano: “Grazie ai membri della mia famiglia qui presenti, così pure ai miei familiari, agli amici, parrocchiani e fedeli della comunità italiana di Montreal che sono venuti qui e poi color che ci seguono attraverso i mezzi sociali. Un caro saluto e un abbraccio a tutti voi, parenti e amici” ha detto l’arcivescovo nella lingua dei suoi genitori.
E poi ancora, parlando dei tempi della sua iscrizione in seminario a Montreal, ha ricordato – anche in Italiano – le parole rivoltegli da Padre Luigi Testa che, facendogli i complimenti per la sua scelta, gli disse: “Non c’è niente di più bello che dare la tua gioventù al Signore”. “Posso ancora sentirlo dire queste parole in Italiano”, ha aggiunto Leo, visibilmente commosso. Leo ha poi ricordato le sue radici italiane anche quando ha sottolineato di essere figlio di immigrati italiani provenienti “da un vecchio paese nel quale il rispetto, il sacrificio, il duro lavoro, la famiglia, la fede e il prendersi cura l’uno dell’altro erano e rimangono vitali”.
Nato a Montreal nel 1971 da Francesco Leo e Rosa Valente, Leo è entrato nel Gran Seminario di Montreal nel 1990 ed è stato ordinato sacerdote per il servizio all’arcidiocesi della città nel 1996. Padre Leo ha svolto diversi incarichi parrocchiali a Montréal fino al 2006 quando ha accettato l’invito ad iscriversi alla Pontificia Accademia Ecclesiastica di Roma e successivamente al Servizio Diplomatico della Santa Sede (2006-2012) prestando servizio in diverse Nunziature Apostoliche nel mondo. Nel gennaio 2012 Papa Benedetto XVI lo ha nominato Cappellano di Sua Santità conferendogli il titolo di Monsignore. Al suo ritorno in Canada, monsignor Leo è entrato a far parte dell’équipe di formazione del Grand Séminaire de Montréal, insegnando teologia e filosofia e fornendo direzione spirituale, formazione e accompagnamento ai candidati al sacerdozio. Nell’autunno del 2015 è stato nominato segretario generale della Conferenza Episcopale Canadese, mandato che si è concluso nell’autunno del 2021. Dal 1° febbraio 2022 Monsignor Leo è stato nominato vicario generale e moderatore della Curia dell’Arcidiocesi di Montreal. Il 16 luglio 2022 Papa Francesco lo ha nominato vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Montreal. La sua consacrazione a vescovo è avvenuta il 12 settembre 2022. Adesso è ufficialmente il nuovo arcivescovo di Toronto.
Il suo curriculum di studi è impressionante: oltre agli studi universitari in Diritto Canonico, Diplomazia e Diritto Internazionale, l’arcivescovo è anche specializzato in Teologia Sistematica, Mariologia, Filosofia Studi Classici e Direzione Spirituale. Ha insegnato, oltre che in Canada, anche in Australia e negli Usa e parla quattro lingue: Italiano, Spagnolo, Inglese e Francese.
In alto, alcune immagini dell’insediamento dell’arcivescovo; qui a sopra, “l’invasione dei montrealesi”, con l’arcivescovo insieme a Basilio Giordano (editore del giornale italiano “Cittadino Canadese”) e la moglie; qui sotto, il video dell’intera cerimonia