Draghi, sì alla fiducia
“Risposte ai giovani che emigrano”
ROMA – Con una maggioranza larghissima (262 voti a favore, 40 contrari – Fratelli d’Italia e i dissidenti del M5S – e 2 astenuti), il Senato ha approvato la fiducia al presidente del consiglio Mario Draghi, dopo una lunghissima giornata iniziata stamani con il discorso del premier. Un discorso (che potete leggere integralmente qui: Il discorso di Mario Draghi) molto articolato, che ha toccato tutti i temi “caldi”, a cominciare dall’emergenza sanitaria.
“E’
nostro dovere combattere con ogni mezzo la pandemia e salvaguardare le vite dei cittadini: una trincea dove combattiamo tutti insieme, il virus è nemico di tutti”, ha detto Draghi che naturalmente ha parlato poi di economia, lavoro, scuola, ambiente, infrastrutture, Recovery Fund e politica estera.
A proposito di quest’ultima, Draghi ha dichiarato che “questo governo sarà convintamente europeista e atlantista, in linea con gli ancoraggi storici dell’Italia: Ue, Alleanza Atlantica, Nazioni Unite”. Draghi punta quindi a rafforzare il rapporto con Francia e Germania e con la “nuova Amministrazione USA”. Inoltre, “l’Italia si adopererà per alimentare meccanismi di dialogo con la Federazione Russa”, mentre dichiara di seguire “con preoccupazione ciò che sta accadendo” in Russia e “in altri paesi dove i diritti dei cittadini sono spesso violati”, “anche l’aumento delle tensioni in Asia intorno alla Cina”.
Il premier ha poi parlato della fuga di molti giovani “menti” all’estero. “Spesso – ha dichiarato – mi sono chiesto se noi, e mi riferisco prima di tutto alla mia generazione, abbiamo fatto e stiamo facendo per loro tutto quello che i nostri nonni e padri fecero per noi, sacrificandosi oltre misura. È una domanda che ci dobbiamo porre quando non facciamo tutto il necessario per promuovere al meglio il capitale umano, la formazione, la scuola, l’università e la cultura. Una domanda alla quale dobbiamo dare risposte concrete e urgenti quando deludiamo i nostri giovani costringendoli ad emigrare da un paese che troppo spesso non sa valutare il merito e non ha ancora realizzato una effettiva parità di genere”. Aggiungendo: “Questa è la nostra missione di italiani: consegnare un Paese migliore e più giusto ai figli e ai nipoti”.