I “wokisti” corrompono il consiglio scolastico del distretto cattolico di Halton
TORONTO – Un fiduciario “chiave” nel movimento wokista per eliminare dall’interno le scuole cattoliche, o per soppiantare l’etica cattolica con una propria, è finalmente comparso questa settimana davanti a un giudice. Ora ha precedenti penali e il titolo di “ladro” che ne deriva.
L’ex fiduciario Nancy Guzzo stava affrontando dodici accuse di frode, due delle quali per frode superiore a $ 10.000. Tutte le accuse derivavano dal suo ruolo di amministratore presso LiUNA, locale 3000. Risalgono a gennaio 2021. Guzzo (nella foto sotto) non è mai comparsa in tribunale, preferendo che il suo avvocato richiedesse continuamente un rinvio a data da destinarsi.
Infine, secondo il messaggio di posta elettronica inviatoci dal Ministero del Procuratore Generale, “L’11 aprile 2023, l’imputato si è dichiarato colpevole di un conteggio di frode inferiore a $ 5000 s. 380(1)(b) del codice penale (Canada). L’imputato ha ricevuto un congedo condizionale e 12 mesi di libertà vigilata. Le restanti accuse dinanzi al tribunale sono state ritirate. Le date del processo sono state lasciate libere”.
Il fondo pensionistico di LiUNA, il suo ex datore di lavoro, aveva fatto sporgere denuncia. Avrebbero dovuto prendere parte ai negoziati per ritirarli. Non vi è alcuna indicazione che la Guzzo fosse tenuta a rimborsare il sindacato.
Il suo “altro datore di lavoro”, l’Halton Catholic District School Board, non le ha mai chiesto di ricusarsi da ogni questione amministrativa, soprattutto in materia di bilancio, anche se erano a conoscenza delle accuse.
Ironicamente, ora come truffatore condannato, il suo voto sulle decisioni di incolpare alcuni dei suoi colleghi trustee su questioni relative al codice di condotta suona ipocrita e sa di intenti malevoli.
Un giudice del processo, esasperato, nel giugno del 2022, ha dichiarato: “È estremamente irrispettoso nei confronti della Corte e della Corona che abbiamo effettivamente dovuto chiamare te [il consulente legale di Guzzo] per affrontare le tue questioni”.
Non è troppo tardi per lei per mostrare rimorso e chiedere scusa a colleghi, studenti e genitori. Né dovrebbe essere troppo tardi per i genitori per chiedere l’abrogazione di tutte le decisioni in cui lei ha espresso il voto decisivo.
Bisogna riconfermare che le scuole, i loro programmi e gli studenti “appartengono” ai genitori.