Intervista con la professoressa Diana Iuele-Colilli,
Direttrice del Dipartimento di Lingue e Letterature Moderne della Laurentian University,
“La lingua e la letteratura italiana sono vive e stanno bene in Canada e in Ontario e non solo nelle grandi metropoli come Toronto e Montreal.
In Ontario, a parte la città di Toronto e la penisola del Niagara, ci sono diverse altre città e paesi dove la nostra bellissima lingua è ancora parlata e prospera anche ad un livello accademico.”
È un fatto che dopo l’università di Toronto e York University, il programma accademico piu` vasto che offre un Bachelor Degree in Italiano si trova a Laurentian University nella città di Sudbury.
Abbiamo intervistato la professoressa Diana Iuele-Colilli, la Direttrice del Dipartimento di Lingue e Letterature Moderne della Laurentian University, che ci ha parlato dei successi del Dipartimento che è una gemma nascosta della cultura italiana nel nord dell’Ontario.
Professoressa Iuele, da quanto tempo si offre il programma d’italianistica presso la Laurentian University?
Il programma di italiano è stato fondato nel 1966.
Quanti studenti sono iscritti al programma?
Abbiamo circa 160 studenti iscritti ai nostri corsi tra cui 12 studenti iscritti al programma major in Italiano e 10 al programma minor in Italiano.
Perché dovrebbero iscriversi gli studenti al vostro programma e quali sono le carriere che i vostri studenti seguono una volta conferita la laurea?
I nostri laureandi hanno fatto carriera in campi diversi; insegnamento, media e TV, industria cinematografica, traduzione, forze dell’ordine, medicina e benessere, vendite, business, imprenditoria, finanza, governo, marketing, contabilità, ospitalità, turismo e nel campo accademico. Uno dei nostri studenti ha persino proseguito i suoi studi al seminario ed e adesso un parroco.
Sono di solito le loro abilità linguistiche e la loro sensibilità culturale ad aiutarli nelle loro carriere.
C’è un programma postlaurea presso la Laurentian per gli studenti che vogliono contiunuare gli studi dopo la laurea?
Non abbiamo un programma postlaurea in Italiano alla Laurentian, ma abbiamo un programma Masters e un Ph. D interdisciplinare in materie umanistiche a cui sia io, sia la dottoressa Christine Sansalone partecipiamo.
Offrite un programma di studio completo nel vostro dipartimento, vero?
Sì, insegnamo una varietà di corsi che includono lingua, linguistica, letteratura, cinema, teatro, cultura e studi italo-canadese mirati alla laurea. Alcuni dei nostri corsi sono esperienziali e integrati sul posto di lavoro. Si possono offrire questi tipi di corsi grazie alla nostra collaborazione con la comunità. Siamo anche molto attivi nella promozione di attività extracurriculari e co-corriculari per i nostri studenti come escursioni all’opera, cineforum, ecc.
Il programma d’Italiano alla Laurentian University è ben noto per le sue produzioni teatrali in italiano.
Sì, le Maschere Laurenziane è la troupe teatrale studentesca della Laurentian University di Sudbury. Il gruppo è stato fondato nell’anno accademico 1991-92 da studenti e professori del programma di italianistica ai fini di promuovere la lingua e la cultura italiane sia presso lo stesso ateneo sia nella città di Sudbury. Quest’anno sarà la nostra 29ma edizione. Le Maschere hanno messo in scena molte commedie dal canone italiano includendo commedie di Carlo Goldoni, Dario Fo, Luigi Pirandello, Eduardo De Filippo, Achille Campanile, e Eduardo Scarpetta. Le Maschere hanno anche messo in scena commedie di commediografi italo-canadesi tra cui Tony Nardi, Lina Riccobene e Francesca Schembri.
Nel 2008 abbiamo deciso noi stessi di scrivere e mettere in scena commedie che hanno luogo a Sudbury, che mettono in luce la comunità italiana della zona e che documentano il fenomeno linguistico dell’italiese – la lingua ibrida creata dagli immigranti italiani arrivati in Canada dope la seconda guerra mondiale.
Siamo stati invitati a recitare a Toronto, a Sault Ste. Marie e nello stato di New York.
Da anni io compilo un dizionario di italiese e le nostre commedie, che sono state tutte pubblicate, mettono in luce lo sviluppo dell’italiese fuori di Toronto. La nostra comunità partecipa numerosa alla nostre rappresentazioni e questa è una delle ragioni per cui abbiamo un ottimo rapporto con la comunità. Quest’anno metteremo in scena, virtualmente, “Zoomiamoci” – una collezione di cinque vignette che mette in luce la vita vissuta dalla comunità italiana durante le pandemia Covid-19. Le rappresentazioni sono venerdì, il 26 marzo alle ore 13:00 e 20:00, sabato, il 27 marzo alle ore 20:00 e domenica, il 28 marzo alle ore 14:00.
Lei è personalmente molto attiva nella divulgazione della cultura nella comunità italiana di Sudbury.
Io e la mia collega, la dott.essa Christine Sansalone siamo estremamente attive nella comuntià italiana di Sudbury. Ambedue facciamo parte del Consiglio Direttivo della Società Caruso, la più grande associazione italiana nel prefisso. Io ho partecipato nel Consiglio Direttivo per oltre 20 anni. Sono stato il presidente e la prima donna a tenere questa carica. Christine fa ancora parte del Consiglio Direttivo e si occupa di tutti le attività culturali.
Io ho lasciato il Consiglio Direttivo quando nel 2019 sono stata nominata Vice Consolare Onoriaria per il Distretto di Sudbury, che include anche le comunità di Sault Ste. Marie, Timmins, North Bay e Parry Sound.
Tramite la nostra collaborazione e ricerca dedicata alla comunità (io ho scritto una storia culturale della comunità della zona e la mia collega Christine ha dedicato tanto tempo alla ricerca sull’internamento degli italiani di Sudbury durante il secondo periodo bellico.) abbiamo creato un forte legame con la comunità. Tanto è vero che membri della comunità italiana hanno finanziato tante borse di studio per i nostri studenti che studiano l’italinao presso l’ateneo.
Qual è l’impatto linguistico e culturale italiano in una comunità del nord che si trova così lontana dal GTA?
La comunità italiana è la più grande a Sudbury dopo, ovviamente, quella inglese e francese. Bisogna tener presente che prima di arrivare nella zona di Toronto, molti immigranti italiani si sono recati nel Nord Ontario per lavorare sulla construzione della ferrovia e nelle miniere del nickel. Quindi, gli italiani sono nel nord dal molto tempo. Nel caso specifico di Sudbury, gli italiani scelsero Sudbury come destinazione lavorativa stagionale quando si scoprì il nickel nel 1880. Infatti, all’inizio del ventesimo secolo, a Copper Cliff, dove era sito INCO (International Nickel Company), vi era una fiorente “Piccola Italia” composta maggiornmente dia immigranti della provincia di Pesaro.
La comunità italiana oggi organizza moltissimi eventi per divulgare la nostra cultura. La maggior parte degli eventi organizzati da associazioni che includono l’Associazione Italiana di Copper Cliff, la Società Caruso, l’Associazione Veneta, l’Associazione Regionale Marchigiana, il Fogolâr Furlan, il Calabria Social Club, il Club Incontri, e il Club Montessori si tengono presso l’Associazione Italiana di Copper Cliff, fondata nel 1934 oppure presso la Società Caruso, fondata nel 1947.
Nel 2020, la mia famiglia ha stabilito la Paul Colilli Foundation, il cui scopo è la divulgazione della cultura italiana nel Nord-est Ontario dove ci sono attivissime comunità italiane (Sault Ste. Marie, Timmins e North Bay). L’obiettivo principale della Fondazione è la creazione di una cattedra in nome di mio marito che fu professore d’italianistica presso la Laurentian University dal 1983 al 2018. Siamo sicuri che la comunità italiana ci aiuterà a realizzare il nostro scopo.
La comunità italiana ha avuto un impatto diretto sulla storia della fondazione della Laurentian University.
La Laurentian University è stata fondata nel 1960 grazie all’iniziativa di raccolta fondi capeggiata dalla comunità italiana di Sudbury. Molti membri della comunità italiana erano i leader dell’iniziativa che ha portato alla creazione dell’ateneo.
Come ho già menzionato, la comunità italiana di Sudbury ha donato migliaia di dollari all’università per creare borse di studio
Quali sono alcune delle sfide che affrontano la Laurentian University e il suo programma di Italianistica?
Al momento siamo in un situazione d’incertezza. Laurentian ha dichiarato insolvenza il primo febbraio e deve ristrutturare entro il 30 aprile. Temiamo che essendo un programma piccolo, l’Italiano possa essere facilmente tagliato, anche se siamo l’unico programma d’italianistica nel nord dell’Ontario e anche se siamo stati lodati per avere un programma che offre corsi innovativi e all’avanguardia a tutti i livelli di lingua; insegnamo tutte le correnti importanti nel canone letterario italiano di modo che i nostri studenti possano facilmente frequentare programmi post-laurea senza dover ricuperare corsi; insegnamo corsi sperimentali e integrati al mondo del lavoro che danno allo studente l’opportunità di collegare la teoria e la ricerca alla pratica; insegnamo corsi dedicati alla diaspora italiana in generale e alla realtà italo-canadese, che entra perfettamente nel piano strategico dell’ateneo dedicato all’impatto locale. Si spera che Laurentian prenda delle decisioni basate su ciò che il nostro programma ha dato in passato all’università, su quello che può offrire in futuro e sul mandato strategico di supportare la comunità che si serve di Laurentian. Ciò include, ovviamente, la comunità italiana.