L’italo-americano Tony Di Piazza: “Una ricompensa di 50mila dollari a chi darà notizie su Denise”
NEW YORK – “Chi sa, parli: gli darò 50mila dollari”. Tony Di Piazza, imprenditore italo-americano ed ex vicepresidente del Palermo Calcio, originario proprio di Palermo e residente a New York, ha deciso di mettere a disposizione una ricompensa per aiutare a “mettere la parola fine” sulla dolorosa vicenda della conterranea Denise Pipitone. Proprio alla vigilia della riapertura delle indagini sulla scomparsa della piccola, avvenuta a Mazara del Vallo (Trapani) il 1° settembre del 2004, Di Piazza ha pubblicato la sua offerta sui socials (nell’immagine sopra, uno dei post che sta girando), spiegando poi alla stampa i motivi di tale decisione. “Un tifoso del Palermo – ha detto Di Piazza, come riportato da ‘Mediagol.it’ – mi ha contattato l’altro giorno per chiedermi se avessi potuto mettere nella mia bacheca Facebook un annuncio in merito alla scomparsa della piccola Denise Pipitone. Naturalmente è un caso che io seguo dalle origini. L’idea è quella di avere da persone informazioni utili, per mettere la parola fine a questa storia. La ricompensa sarebbe di 50mila dollari – equivalenti a circa 40 mila euro – , magari questo potrebbe aiutare chi sa, il compenso economico potrebbe sbloccare la coscienza delle persone. Spero che funzioni”.
Ma chi è Di Piazza? Tony (nella foto sopra) è molto noto a New York. 69 anni, emigrato in Svizzera all’età di 8, è approdato negli Usa nel 1966 e dopo la laurea ha iniziato subito a lavorare nel settore immobiliare, con grande successo. Impegnato in mille attività culturali e sul fronte della solidarietà, si è sempre battuto per la difesa delle tradizioni italiane all’estero ed è attualmente presidente della Associazione Culturale Italiana di New York (qui la sua biografia: TonyDiPiazza biography). Sposato, ha due figlie. E forse anche per questo è rimasto molto toccato dalla vicenda di Mazara del Vallo.
La madre di Denise, Piera Maggio, che da 17 anni lotta per ritrovare la figlia e per conoscere la verità, si è detta commossa per il gesto dell’imprenditore. “È sicuramente una persona molto sensibile”, ha dichiarato la donna. “Questa situazione l’avrà toccato così tanto da rendersi disponibile. Sicuramente non è indifferente, anche nei primi anni dopo la scomparsa di Denise ci sono stati dei benefattori che hanno messo a disposizione qualche somma per fare si che qualcuno parlasse e dicesse la verità. Non chiamiamola taglia, diciamo più una ricompensa”, ha aggiunto Piera (nella foto sotto, con Denise prima della scomparsa della piccola).
Intanto, le indagini appena riaperte proseguono: non sarebbe emerso niente dall’ispezione della casa che fu in uso ad Anna Corona, l’ex moglie di Pietro Pulizzi, papà biologico della piccola Denise Pipitone, nonché mamma di Jessica Pulizzi (sorellastra della piccola scomparsa l’1 settembre 2004), finita sotto processo per la scomparsa di Denise ma assolta nei tre gradi di giudizio. All’epoca, il sospetto era che la donna avesse aiutato la figlia Jessica – sorellastra di Denise – nel suo folle piano di “vendetta” contro la nuova compagna del papà. Ipotesi poi caduta nei tribunali.
Mercoledì pomeriggio, all’interno della casa – dove sono state controllate anche alcune pareti – carabinieri e vigili del fuoco hanno ispezionato anche un pozzo, dentro il garage, senza trovare nulla. All’abitazione, infatti, al termine del sopralluogo, non sono stati posti sigilli. Ma le indagini proseguono. Quei 50mila dollari le aiuteranno?