Scandalo case di cura: violazioni impunite
TORONTO – Allo choc iniziale subentra ben presto la rabbia. È sconvolgente la fotografia delle case di cura a lunga degenza che emerge da una inchiesta di CBC News. Non solo in queste strutture vengono infranti i protocolli di sicurezza anti-contagio mentre è in corso la pandemia di Covid-19, ma le LTC trovate in flagrante non vengono punite per il loro comportamento. Come si suol dire in italiano, dopo la tirata di orecchie, tutto finisce a tarallucci e vino. È un dato di fatto.
Le ispezioni nelle case di cura a lunga degenza dell’Ontario non hanno quasi mai conseguenze. Alle case viene chiesto di risolvere il problema, ma anche se un ispettore ritorna e trova lo stesso problema, non ci sono multe o sanzioni. In casi molto rari, alle case è solo vietato accettare nuovi residenti. Nessuna punizione esemplare, quindi, che possa fungere da deterrente facendo osservare le linee guida per garantire il benessere degli anziani residenti.
CBC News ha inviato al Ministero dell’Ontario per l’assistenza a lunga degenza i risultati dei rapporti di ispezione. La risposta è stata che “gli ispettori monitorano la salute, la sicurezza e la qualità dell’assistenza ai residenti”. “Il continuo mancato rispetto delle misure preventive e di sicurezza anti contagio è una seria preoccupazione e può portare a serie misure e sanzioni da parte del ministero”, si legge nella dichiarazione.
Tuttavia, le indagini di CBC News hanno portato alla scoperta che molte case, che sono state citate per problemi che si ripetevano nel tempo, non sono andate incontro a nessuna conseguenza. E quel che è impressionante è anche la leggerezza e la mancanza di rispetto per la vita umana dei gestori di queste strutture in Ontario, i quali dieci mesi dopo l’inizio della pandemia sono stati ancora ’beccati’ a violare le misure cruciali di prevenzione e controllo delle infezioni.
Tra giugno del 2020 e gennaio di quest’anno una LTC su 12 è stata sorpresa ad infrangere le direttive governative specifiche per il Covid-19. “Gli operatori delle LTC dove si sono verificate gravi infrazioni in termini di mancato rispetto delle procedure operative standard per cose come la prevenzione e il controllo delle infezioni, dovrebbero essere tenuti a rispondere del loro operato”, ha detto senza mezzi termini il dottor Nathan Stall, geriatra presso il Mount Sinai Hospital di Toronto.
D’altra parte, secondo la provincia, il bilancio delle vittime del Covid- 19 nelle case di cura a lunga degenza della provincia fino a ieri era di 3.746 residenti. Di questi decessi, 1.848 si sono verificati prima del 31 agosto 2020, il che significa che il secondo picco nelle case di cura a lungo termine è stato ancora più mortale del primo.
Lo screening superficiale è un problema frequente nelle case: in molti casi ai visitatori non è posta alcuna domanda, non viene rilevata la temperatura corporea e non viene controllato l’uso della mascherina all’ingresso nei locali.
Alcuni dei rapporti degli ispettori provinciali dettagliano anche lunghi elenchi di problemi legati al controllo delle infezioni. Il 22% delle violazioni si è verificato in LTC di proprietà o gestite da Extendicare, che con le sue 69 case è uno dei maggiori operatori di assistenza a lungo termine dell’Ontario. Caressant Care, che possiede 15 case in Ontario, annovera il 20% di violazioni. Altre grandi catene come Sienna Senior Living e Revera rappresentavano rispettivamente il 3 e il 5% delle violazioni riscontrate.
Alla Caressant Care Listowel Nursing Home, che si trova a ovest di Toronto, dove un’epidemia ha infettato quasi tutti i residenti della casa a gennaio, un ispettore ha riscontrato 12 gravi violazioni del controllo delle infezioni durante l’epidemia. In tutto, 43 residenti e 26 dipendenti sono stati infettati e 13 anziani sono morti. Le violazioni includevano il personale che non era a conoscenza dei dispositivi di protezione da indossare e non si lavava le mani dopo essersi preso cura dei residenti. Lo staff inoltre lavorava con residenti sia positivi che negativi al virus e il disinfettante per le mani non era disponibile in tutti i punti della casa di cura.
Non è rimasta sorpresa dai risultati dell’indagine Tamara Daly, direttrice del Centre for Aging Research and Education della York University: “Essere in assistenza a lungo termine è molto diverso dall’essere in un letto d’ospedale – ha detto – sei lì per vivere. E penso che quello che è stato fatto essenzialmente è rimuovere quella parte delle loro cure, la parte che rende la vita degna di essere vissuta”.