OTTAWA – Centinaia di cittadini canadesi, residenti permanenti e familiari rimangono in Afghanistan: lo ha rivelato ieri il ministro degli Esteri, Marc Garneau, mentre il governo federale ha annunciato l’intenzione di reinsediare 5.000 afghani già portati fuori dal Paese dagli Stati Uniti. “La cosa principale che dovevamo capire era quanti cittadini canadesi o residenti permanenti e membri della famiglia fossero in grado di salire su alcuni dei voli dei nostri alleati”, ha detto Garneau durante una conferenza stampa svoltasi ieri. “Stimiamo che al momento ci siano circa 1.250 cittadini canadesi o residenti permanenti o familiari che si trovano in Afghanistan”…
OTTAWA – Hundreds of Canadian citizens, permanent residents and family members remain in Afghanistan: Foreign Minister Marc Garneau (in the pic) revealed today, while the federal government announced its intention to resettle 5,000 Afghans already brought out of the country by the United States. “The main thing we needed to figure out was how many Canadian citizens or permanent residents and family members were able to board some of our allies’ flights,” Garneau said at a press conference today. “We estimate that there are currently around 1,250 Canadian citizens or permanent residents or family members who are in Afghanistan”. →
KABUL – Nell’Afghanistan del 2021 è un crimine anche la musica. Basta cantare per rischiare la vita. E così Fawad Andarabi, che non poteva vivere senza cantare, è stato ucciso. Ad assassinarlo, brutalmente, sono stati i talebani. Lo hanno trascinato fuori dalla sua casa, ad Andarab, nella parte meridionale della provincia di Baghlan. E lo hanno “giustiziato”…
TORONTO – Il “Destino Manifesto” americano – in termini odierni, il colonialismo sfrenato – giustificava l’occupazione del territorio aborigeno, la pulizia etnica e la guerra coloniale nel diciannovesimo secolo associando un ethos quasi religioso con l’obiettivo più velato e volgare: “c’è l’oro in quelle colline là”…
TORONTO – Tre incognite rendono tortuosa la strada che porta alla conferma di Justin Trudeau alla guida del Paese. Tre situazioni impreviste, che evidentemente non erano state prese in considerazione dal primo ministro uscente e dal suo entourage quando è stata presa la decisione di staccare la spina al governo e rimandare il Paese alle urne…