TORONTO – Bombe sugli ospedali, missili sulle scuole, donne stuprate, civili presi di mira. La galleria degli orrori dell’invasione russa in Ucraina continua ogni giorno a fornire nuovo, macabro e inaccettabile materiale, in un crescendo di barbarie che nel Vecchio Continente non si registravano dal secondo conflitto mondiale. La guerra, cruda e selvaggia, continua a seguire il suo tragico percorso, con la diplomazia internazionale impotente e incapace di frenare lo scorrimento di sangue nonostante i continui appelli a tornare al negoziato e a far tacere le armi…
TORONTO – In tutte le guerre del secolo scorso ci sono state delle immagini destinate a rimanere impresse nella memoria collettiva. Foto che scuotono l’opinione pubblica, scatti capaci di catturare il momento dello svolta, o la sofferenza di un popolo, o l’assurdità della guerra. I cecchini di Sarajevo, le vittime delle bombe al fosforo in Iraq, la foto della piccola Kim Puch che scappa nuda e piangendo nel Vietnam del 1972: istantanee che non hanno bisogno di didascalie o spiegazioni, approfondimenti o analisi. Sono immagini che già da sole raccontano una storia, offrono uno spaccato della guerra che una descrizione scritta non potrà spiegare adeguatamente…