TORONTO – Si complica il “giallo” delle minacce cinesi al deputato conservatore Michael Chong, che Pechino avrebbe preso di mira (lui e la sua famiglia) per posizioni anti-cinesi. Adesso, dopo che “la frittata è fatta” (lunedì il governo federale ha espulso il diplomatico cinese Zhao Wei, martedì la Cina ha reagito espellendo a sua volta la console canadese Jennifer Lynn Lalonde), tutti e tre i consiglieri per la sicurezza nazionale e l’intelligence che hanno lavorato per il primo ministro Justin Trudeau nel 2021 hanno dichiarato a Global News di non ricordare di aver ricevuto una valutazione top secret dell’intelligence preparata quell’anno su Pechino che prendesse di mira il deputato conservatore Michael Chong e la sua famiglia a Hong Kong. Inevitabile chiedersi come è possibile che il rapporto del Canadian Security Intelligence Service (CSIS), che sarebbe stato inviato alla scrivania dell’alto funzionario della sicurezza nazionale del primo ministro, sia passato “inosservato”…
TORONTO – Il governo federale canadese ignora le minacce cinesi e “temporeggia” per non compromettere i propri interessi – economici – con la Cina. Questo, in sintesi, il pensiero del deputato conservatore Michael Chong, che ha denunciato una campagna cinese contro di lui e la sua famiglia a Hong Kong, sollecitando il governo del Canada a “intraprendere un’azione decisiva”, a cominciare dall’espulsione del diplomatico cinese a Toronto che sarebbe stato coinvolto nel complotto…
TORONTO – The Canadian federal government ignores Chinese threats and “stalls” so as not to compromise its – economic – interests with China. This, in summary, is the thought of Conservative MP Michael Chong, who denounced a Chinese campaign against him and his family in Hong Kong, urging the Canadian government to “take decisive action”, starting with the expulsion of the Chinese diplomat in Toronto who was allegedly involved in the plot. (more…)