TORONTO – Stanno sfociando in una vera e propria crisi diplomatica le tensioni tra Ottawa e Pechino. A ventiquattr’ore dall’annuncio del Canada circa l’espulsione del diplomatico colpevole di aver fatto delle pressioni sul deputato conservatore Michael Chong e sui suoi parenti ad Hong Kong, la Cina ha ricambiato il favore, dichiarando “persona non grata” Jennifer Lynn Lalonde, console generale canadese a Shanghai: la diplomatica dovrà lasciare il Paese entro il 13 maggio, mentre Pechino – si legge in un comunicato stampa – si riserva il diritto di attivare ulteriori misure nei prossimi giorni. “La Cina – continua il comunicato in inglese presente sul sito del ministero degli Esteri di Pechino – ha deciso di attivare una contromisura reciproca verso la mossa priva di scrupoli del Canada, una mossa – aggiunge – che il governo cinese condanna e verso la quale si oppone con fermezza”…
TORONTO – Emergono nuovi dettagli sulla vicenda delle interferenze politiche cinesi in Canada: ieri, durante l’audizione del ministro degli Esteri, Mélanie Joly, di fronte alla commissione parlamentare per le procedure e gli affari interni che sta studiando il caso, lo stesso ministro ha rivelato che il Canada ha negato una domanda di visto diplomatico per un agente politico cinese lo scorso autunno…
TORONTO – Justin Trudeau continua a fare muro sulla controversa vicenda delle interferenze cinesi nel processo elettorale del Canada. Il primo ministro ha respinto con forza, ancora una volta, l’ipotesi di creare una commissione d’inchiesta pubblica ad hoc per fare piena luce sugli interventi di Pechino nelle due tornate elettorali del 2019 e del 2012, e questo nonostante il documento finale firmato nella commissione della House of Commons giovedì scorso nel quale in sostanza si chiedeva al governo federale di intervenire e di uscire dall’immobilismo delle ultime settimane. Trudeau per ora non ha alcuna intenzione di rivedere i programmi del governo che, a questo punto, non prevedono di tornare sulla delicata questione…
TORONTO – Funzionari dell’intelligence canadese hanno avvertito il primo ministro Justin Trudeau (nella foto) che la Cina avrebbe preso di mira il Canada con una vasta campagna di interferenza straniera, che include anche il finanziamento di una rete clandestina di almeno undici candidati federali in corsa alle elezioni del 2019: …