PESARO (Italia) – Poche settimane dopo il debutto teatrale di Gioachino Rossini con ‘La cambiale di matrimonio’ nel Teatro veneziano di San Moisè, andò in scena Cecchina suonatrice di ghironda (26 dicembre 1810) di Pietro Generali (1773-1832) che inaugurò la stagione del Carnevale 1811. Il librettista era lo stesso, Gaetano Rossi.
Il Corriere Canadese prosegue la pubblicazione degli articoli dedicati all’immigrazione italiana in Canada, che prendono spunto dalla storia degli oggetti che gli emigrati hanno portato con sé nel viaggio dal Belpaese alla nuova terra. L’iniziativa rientra nel progetto “Narrarsi altrove, viaggio tra i cimeli e i luoghi dell’anima” della poetessa Anna Ciardullo Villapiana e della docente Stella Paola, con la collaborazione di Gabriel Niccoli, professore emerito dell’Università di Waterloo e membro del consiglio di amministrazione dell’Italian-Canadian Archives Project (ICAP), network nazionale sotto i cui auspici opera il suddetto studio poetico…
TORONTO – 750 pubblicazioni in più di 65 lingue, che superano quota 1.000 se si aggiungono le stazioni radio e televisive (per un totale di ben 111 lingue ‘coperte’): forse in nessun Paese al mondo vi è tanta varietà. E se è vero che le lingue ufficiali in Canada sono l’Inglese e il Francese, è altrettanto vero che quelle effettivamente parlate nella quotidianità dalla stragrande maggioranza dei canadesi (popolo di immigrati da ogni dove) sono tutte le altre. Nessuna esclusa…
TORONTO – 750 publications in more than 65 languages, which exceed 1,000 if one includes radio and television stations (covering 111 languages) set up a display booth at the Canadian National Exhibition: perhaps in no country in the world there is so much variety. And if it’s true that the official languages in Canada are English and French, it is equally true that those really spoken in everyday life is the only growing linguistic demographic among all Canadians. None excluded.
WATERLOO – La macchina fotografica, questo oggetto misterioso che cattura gli istanti, eternandoli, ha fatto molto parlare di sé. In alcune culture si pensava che la foto fosse addirittura in grado di rubare l’anima, intrappolarla nella carta fotografica. Come in uno specchio magico ciò che vediamo tramite la lente ottica è il nostro sogno antico evocato dal ricordo dei dettagli…