L’AQUILA – È appena uscito “Il mondo che va”, dodicesimo libro del giornalista e scrittore Goffredo Palmerini (nella foto sopra), pubblicato da One Group Edizioni. Il volume sarà presentato in prima assoluta a L’Aquila il 13 dicembre, alle ore 17.30, presso l’Auditorium ANCE (Viale De Gasperi), per gentile concessione dell’Associazione Provinciale Costruttori Edili…
FIRENZE – I suoi personaggi sono protagonisti di produzioni e rappresentazioni teatrali; film come The Assembly, girato in Polonia con troupe italiana, Favole in musica nel Ghetto ebraico di Venezia, girato a Venezia; Chopin e Liszt a Parigi, altro film girato anche a Firenze, con una troupe tutta italiana e molti attori italiani: non solo il web è pieno di informazioni su un artista duttile come il canadese Hershey Felder, musicista che unisce sensibilità al suono alla bravura tecnica…
NAPOLI – La cucina napoletana ha le sue origini nella Neapolis greco-romana e si è notevolmente arricchita nei secoli per via dell’influsso delle differenti culture che si sono susseguite durante le varie dominazioni. Per rimanere solo al periodo romano è noto che gli antichi romani amavano mangiare bene, basti pensare a Lucullo e ai suoi sontuosi banchetti nelle ville a Pizzofalcone o a Castel dell’Ovo, così memorabili e sfarzose da aver generato il termine luculliano per indicare una festa con grande generosità di cibo e bevande…
La Statua dell’Unità qui sopra raffigura il politico indiano, Vallabhbhai Patel, capo del movimento d’indipendenza indiano. Collocata nei pressi di Rajpipla, un modesto comune dell’India centro-occidentale, è in assoluto la statua più alta del mondo. Inaugurata nel 2018, misura 182 metri dai piedi fino alla cima della testa. Per fare un paragone, la Statua della Libertà di New York è alta 46 metri – non contando il basamento – e il Cristo Redentore di Corcovado, a Rio de Janeiro, è alto 30 metri, più o meno come doveva essere il Colosso di Rodi, una delle sette meraviglie del mondo antico…
TORONTO – Il cinema italiano, la sua storia e, ancor più, il suo presente non è fatto esclusivamente di un’agiografia che esalta le venerande pellicole dirette da alcuni mostri sacri di Cinecittà. Se i grandi nomi hanno gettato le basi per un glorioso passato, è doveroso saper osservare con fiducia ciò che il contemporaneo sa creare ed offrire (sapendo andare oltre ai cinepanettoni o alle commediole dalla risata facile). “Lost and Beautiful: New Italian Cinema” è una serie che vuole mettere in luce quattro registi italiani contemporanei di fama internazionale – Alessandro Comodin, Michelangelo Frammartino, Pietro Marcello e Alice Rohrwacher –, artisti che hanno rivitalizzato il nostro cinema con film visionari e dirompenti…