TORONTO – Tasse di proprietà alle stelle, traffico sempre più congestionato, illegalità diffusa, sicurezza sulla Ttc e in molti quartieri della città, prezzi degli affitti record, difficoltà del mercato immobiliare. Toronto nel 2023, la Toronto del dopo Tory, è una città che vive le sue mille contraddizioni, zavorrata dalla pesante eredità politica e amministrativa lasciata dall’ex sindaco.
TORONTO – È caos allo York Catholic District School Board, dove è in corso un vero e proprio braccio di ferro fra i genitori che non vogliono che i loro figli – ancora in tenera età – vengano sottoposti, “con la scusa dell’inclusività”, a pressioni sugli orientamenti sessuali e lo stesso Provveditorato che, con fiduciari e corpo docente, sostiene l’esatto contrario e vuole supportare iniziative a favore della comunità LGBTQ+. Nella riunione dello scorso 28 febbraio due genitori, Carlo Ravenna e Sheree Di Vittorio, hanno espresso le loro preoccupazioni in proposito (“i nostri figli hanno diritto alla loro innocenza”, hanno detto) e si è creato un clima di tensione culminato con l’arrivo della polizia. Per domani sera è previsto un altro meeting, con quattro interventi (due per “parte”): la stessa Sheree aveva chiesto di poter intervenire ma le è stata negata tale possibilità. Il Corriere Canadese le ha chiesto l’intervento che avrebbe letto: verrà pubblicato nell’edizione cartacea di domani (28 marzo 2023). Intanto eccolo, qui di seguito, integralmente.
TORONTO – L’idillio Canada-immigrati è finito. Lo dicono i numeri. L’Institute for Canadian Citizenship afferma infatti che i dati di Statistics Canada indicano un calo del 30% nell’adozione della cittadinanza dal 2001. Vediamo in che misura: nel 2021, solo il 45,7% dei residenti permanenti che risiedevano in Canada da meno di dieci anni è diventato cittadino. Un crollo, rispetto al 60% del 2016 ed al 75,1% del 2001…