WASHINGTON – L’Assemblea Paese del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), riunitasi lo scorso 9 aprile a Washington, USA, ha riconfermato, come primo tra gli eletti, il consigliere uscente Vincenzo Arcobelli (nella foto sopra), il quale si dichiara soddisfatto di questa indicazione forte e chiara, “un sostegno importante per proseguire nella competenza, nella concretezza, e nell’opera svolta in tutti questi anni di servizio”.
TORONTO – Un’oscura clausola della Fifa, intrighi di palazzo, giochi di potere, interessi economici, pressioni politiche. Sono gli ingredienti che fanno da sfondo alla clamorosa possibilità di ripescaggio dell’Italia ai Mondiali, dopo l’umiliante eliminazione ai playoff nella tragica gara di Palermo contro la Macedonia del Nord. Ma per capire cosa stia accadendo e cosa potrebbe succedere nelle prossime settimane occorre fare un passo indietro. Nei giorni scorsi sui giornali italiani è circolata a più riprese l’ipotesi di ripescaggio degli Azzurri. L’ultima, in ordine di tempo, è stata mercoledì con la notizia della possibile esclusione dell’Iran dalla competizione per quello che è successo nel match casalingo contro il Libano: 2.000 donne iraniane hanno acquistato il biglietto ma sono state lasciate fuori dallo stadio e poi sono allontanate dalle forze dell’ordine…
L’ANFE, l’Associazione Nazionale Famiglie degli Emigrati, prende parte al progetto Felicita Back Home per la rigenerazione del piccolo borgo di Settefrati (nella foto sopra, da https://en.wikipedia.org) e della Val Comino, attraverso nuovi legami fra i discendenti e le comunità italiane all’estero e la comunità dei residenti italiani.
TORONTO – Bombe sugli ospedali, missili sulle scuole, donne stuprate, civili presi di mira. La galleria degli orrori dell’invasione russa in Ucraina continua ogni giorno a fornire nuovo, macabro e inaccettabile materiale, in un crescendo di barbarie che nel Vecchio Continente non si registravano dal secondo conflitto mondiale. La guerra, cruda e selvaggia, continua a seguire il suo tragico percorso, con la diplomazia internazionale impotente e incapace di frenare lo scorrimento di sangue nonostante i continui appelli a tornare al negoziato e a far tacere le armi…
TORONTO – I monili da indossare rappresentano da sempre un caratteristico simbolo di appartenenza. In particolare, le collane erano un emblema che definiva lo status, ma anche i legami e le ideologie. Il nome stesso “collana” deriva dalla parte anatomica del collo a cui è destinata, ossia quella parte del corpo che richiama la sensibilità, la delicatezza e la sensualità di chi l’indossa.