TORONTO – Una lunga crisi d’identità, durata ormai sette anni. Caratterizzata da divisioni interne, fratture, polemiche, accuse e veleni, combattuta su uno scenario desolante, quello delle macerie lasciate in eredità da Stephen Harper. La destra canadese in questo primo squarcio del 2022 sta finalmente iniziando a fare i conti con il suo recente passato, con gli errori strategici e di fondo che hanno spalancato le porte ai tre governi guidati da Justin Trudeau e che hanno favorito la vittoria alle urne del Partito Liberale. E i segnali di questo ritorno alle origini, di questa voglia di voltare pagina e aprire una nuova fase politica continuano a moltiplicarsi: una corsa alla leadership vera, con tre candidati di peso che si stanno affrontando senza esclusione di colpi, la vittoria di Brian Jean in Alberta, i rapporti di forza in Ontario in vista del voto che danno il Progressive Conservative in netto vantaggio su Ndp e grit…
TORONTO – Con il voto di solito si volta pagina. Si chiude, di fatto, l’ultimo capitolo di una stagione politica e inizia una nuova fase. Le elezioni federali del 20 settembre rappresentano un’eccezione, perché non sono state in grado di risolvere né le contraddizioni di un governo debole, sostenuto da una minoranza fragile alla Camera, né tantomeno l’inefficacia e l’instabilità delle opposizioni, sulle quali il primo ministro in pectore Justin Trudeau ha costruito le proprie fortune politiche…