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CORRIERE CANADESE / Kuné: il mondo in un’orchestra globale. Nuovo album sull’emergenza climatica

TORONTO – Kuné significa “Insieme” in Esperanto, la lingua creata dall’oftalmologo di Varsavia Ludwik Lejzer Zamenhof nel 1887, che intendeva creare un “mezzo” universale per la comunicazione internazionale. Quindi, quale parola (e linguaggio) migliore per nominare un’orchestra composta da elementi provenienti da ogni angolo del mondo?

CORRIERE CANADESE / “Qui non puoi entrare”: Davis come Mammoliti Perruzza presenta piano per il manto stradale

TORONTO – S’infiamma la campagna elettorale in vista delle elezioni del 26 giugno. Ad alimentare la polemica è ancora una volta l’ex consigliere comunale Rob Davis, che nei giorni scorsi aveva attaccato a muso duro Olivia Chow per i suoi legami con una fondazione creata dalla stessa ex parlamentare neodemocratica. Davis ha pubblicato un comunicato stampa nel quale punta il dito direttamente contro le consigliere comunali Paula Fletcher e Lily Cheng colpevoli, a suo dire, di avergli impedito di partecipare a un incontro pubblico per la creazione di abitazioni da destinare ai senzatetto. In sostanza, lo stesso identico trattamento denunciato da un altro candidato alla corsa a sindaco, Giorgio Mammoliti. 

CORRIERE CANADESE / Rivolta YCDSB: distruggere e ripartire da zero

TORONTO – Lo York Catholic District School Board (YCDSB) è un’organizzazione in modalità crisi. Ha ricevuto, nell’anno accademico 2022-2023, un totale di $ 601.705.281,00 in sovvenzioni per esigenze studentesche (GSN) per nutrire 49.233 studenti assegnati alle sue cure, 30.927 dei quali di età inferiore ai quattordici anni. Le persone sbagliate potrebbero essere al comando della società scolastica. 

CORRIERE CANADESE / Paula Fletcher e Lily Cheng cercano di bloccare Giorgio Mammoliti in un incontro pubblico

TORONTO – Giorgio Mammoliti, nella sua piattaforma programmatica nella corsa a sindaco, ha proposto di limitare la proliferazione a Toronto dei cosiddetti “safe injection site”, quelle strutture dove i tossicodipendenti possono andare a consumare eroina e altre sostanze stupefacenti supervisionati da personale sanitario. Strutture queste che inevitabilmente dividono l’opinione pubblica: da un lato, infatti, viene garantita e tutelata la salute di chi consuma droghe pesanti, dall’altro però la presenza di questi siti – sostengono gli oppositori – favorisce la proliferazione del degrado nelle zone dove vengono costruiti.