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CORRIERE CANADESE / Vite spezzate dalle leggi sull’immigrazione: il dramma della famiglia Iordache

AKWESASNE MOHAWK – I figli, di 1 e 2 anni, avevano entrambi passaporti canadesi ed erano stati battezzati nella Chiesa Ortodossa Rumena di Tutti i Santi a Scarborough, nel giugno dello scorso anno. Il padre, 28 anni, lavorava nell’edilizia e nelle pulizie e con la moglie – stessa età, entrambi a Toronto dal 2018 – frequentava la comunità parrocchiale. Ma non è bastato per restare nell’ “accogliente” Canada, che li ha espulsi. E loro, nel disperato tentativo di raggiungere gli Stati Uniti dove provare a costruirsi un futuro, sono morti annegati nel fiume St. Lawrence… Read More in Corriere Canadese >>> 

CORRIERE CANADESE / Toronto, richieste record di cibo: è allarme

TORONTO – Sono sempre di più le persone che chiedono aiuto per la spesa o per un pasto rivolgendosi alle banche del cibo. La situazione è allarmante: la Daily Bread Food Bank di Toronto ha registrato più visite il mese scorso che mai prima, visite che da quando è scoppiata la pandemia di Covid-19 si sono quadruplicate. “Siamo giunti al limite e abbiamo bisogno di agire ora – afferma il ceo Neil Hetherington – questo non è qualcosa che può essere affidato a enti di beneficenza. È dovere del governo garantire che ogni persona in questa città, in questo Paese, abbia diritto al cibo”… Read More in Corriere Canadese >>> 

CORRIERE CANADESE / Omicidio Magalhaes, una tragedia annunciata

TORONTO – Aggressioni, minacce, violenza sessuale, possesso illegale di un’arma da fuoco, mancato rispetto della libertà condizionata. Ma anche problemi di salute mentale e tossicodipendenza. Che Jordan O’Brien-Tobin fosse una mina vagante – ancor prima dell’omicidio di Gabriel Magalhaes di soli 16 anni – lo aveva già capito il giudice del tribunale dell’Ontario Sandra Caponecchia. 

CORRIERE CANADESE / Corsa a sindaco, i nuovi candidati chiudono l’era di John Tory

TORONTO – La città di Toronto ha bisogno di una guida nuova, autorevole e affidabile: serve il cambiamento. È questa la tesi ripetuta, con sfumature diverse ma uguale nella sostanza, da tutti i pretendenti alla poltrona di sindaco di Toronto che ieri, in occasione dell’apertura ufficiali delle liste, hanno apposto il loro nome nella lista delle candidature.