TORONTO – Nell’arco delle ultime ventiquattr’ore, il caso Greenbelt è tornato prepotentemente sotto i riflettori: prima le dimissioni di Ryan Amato, capo dello staff del ministro per l’Edilizia Abitativa dell’Ontario, poi la decisione dell’OPP (la Polizia Provinciale dell’Ontario) di trasmettere alla RCMP il fascicolo relativo alla Greenbelt e, infine, l’apertura di un’indagine da parte della stessa Royal Canadian Mounted Police (RCMP) che, adesso, farà le “pulci” al progetto relativo alla gestione della cintura verde (Greenbelt) dell’Ontario da parte del governo guidato da Doug Ford le cui intenzioni sono quelle di costruire nuove abitazioni laddove finora era impossibile farlo a causa delle norme a protezione di determinate aree verdi (quelle, appunto, ricomprese nella Greenbelt)…
TORONTO – L’RCMP sapeva di un potenziale carico di cocaina a bordo di un volo charter canadese diretto dalla Repubblica Dominicana a Toronto, ma inspiegabilmente ha permesso all’equipaggio che ha scoperto e denunciato la droga, di essere trattenuto per mesi senza intervenire. La rivelazione bomba è frutto di un’indagine del W5…
TORONTO – La polizia di Ottawa non aveva attivato alcun piano per far fronte all’emergenza creata dal Freedom Convoy. O almeno questa era la convinzione dell’Rcmp, secondo quanto testimoniato ieri davanti alla commissione federale d’inchiesta sull’Emergencies Act da Brenda Lucki, commissioner della polizia federale e dal suo vice Michael Duheme. Tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, quando la manifestazione organizzata dal Convoglio si era trasformata in una vera e propria occupazione del centro storico della capitale, nei vertici dell’Rcmp era ormai assodata la convinzione che la polizia di Ottawa e il suo capo Peter Sloly non fossero sostanzialmente in grado di gestire la situazione d’emergenza venutasi a creare…