TORONTO – Comincia ad avere i primi effetti la tempesta mediatica relativa alle interferenze cinesi sulla politica canadese. Un deputato provinciale dell’Ontario, Vincent Ke, si è dimesso dal caucus dei Conservatori Progressisti e siederà come indipendente, con effetto immediato, a causa dei suoi (presunti) legami con il Partito Comunista Cinese, dei quali ha parlato venerdì scorso Global News: notizie che lo stesso Ke ha smentito, definendole “false e diffamatorie”.
TORONTO – È isolato e passa all’attacco: dopo che tutti – analisti politici, esponenti dell’opposizione e persino alleati come il leader dell’NDP Jagmeet Singh – gli hanno consigliato di aprire una commissione d’indagine pubblica sulle (presunte) interferenze della Cina sulle elezioni federali canadesi, il primo ministro Justin Trudeau va avanti per la sua strada e, nel difendere il deputato liberale cinese finito nella bufera, accusa di razzismo chi sostiene tale ipotesi e non risparmia “frecciatine” al CSIS, il Canadian Security Intelligence Service, “reo” di averlo avvertito della possibilità di un’infiltrazione cinese nella politica del Canada…
TORONTO – Polemica, incredulità e confusione. Si può descrivere con queste tre parole la reazione generata dalla rimozione da parte del governo dell’Ontario di una sezione del curriculum di matematica che fa “riferimento al razzismo e al colonialismo”…