ROMA – “Questi momenti difficili rappresentano un forte richiamo per tutti noi, per allontanarci dal modello colonizzatore e anche dalle colonizzazioni ideologiche di oggi”: Papa Francesco è intervenuto così, al termine dell’Angelus di oggi in piazza San Pietro a Roma, sul caso della fossa comune 215 di bambini indigeni scoperta nei terreni dell’ex scuola Kamloops Indian Residential School, una scuola cattolica nella provincia della Columbia Britannica in Canada aperta alla fine dell’Ottocento per avviare i piccoli indigeni all’educazione °bianca° e chiusa nel 1978. Niente scuse, dunque, come aveva chiesto il premier Justin Trudeau. Ma a presentarle ci ha pensato il cardinale Thomas Christopher Collins (nella foto), arcivescovo di Toronto, durante la messa domenicale, che ha parlato proprio di “apologies” per quanto accaduto. →
article by Francesco Veronesi, video by Rosanna Colavecchia
TORONTO – Justin Trudeau ha offerto ieri alla House of Commons le scuse ufficiali per il trattamento subito dalla comunità italocanadese negli Anni Quaranta. Il mea culpa recitato dal primo ministro per le decisioni prese dal governo dell’epoca guidato da William Lyon Mackenzie King non si è limitato, come era prevedibile, alla narrazione della sofferenza e delle ingiustizie subite da più di 600 uomini e donne di origine italiana internati nei campi di concentramento sparsi per il Paese, ma ha sfiorato tutte le corde del travaglio e delle tribolazioni patiti da tutti gli italocanadesi a partire del giugno del 1940.
The Prime Minister of Canada, Justin Trudeau, officially apologized to the Italian-Canadians interned during the Second World War as considered “enemy aliens”: a designation that caused many to lose their jobs, depriving their families of a sustainable income , making their homes prone to the projects of rapacious city officials eager to expropriate them for non-payment of property taxes. →