TORONTO – Esiste davvero il rischio di una crisi di governo sull’onda lunga dello scandalo delle interferenze cinesi? È questa la domanda che sta alimentando il dibattito politico canadese dell’estate 2023, con il governo federale che va avanti per la propria strada e con le opposizioni che rumoreggiano ma che non si muovono concretamente per costringere l’esecutivo a fare chiarezza una volta per tutte…
TORONTO – Dà un colpo al cerchio ed uno alla botte, il leader dell’NDP Jagmeet Singh: da una parte, presenta una mozione per invitare David Johnston (relatore speciale sulle interferenze straniere in Canada, nominato da Justin Trudeau) a farsi da parte, e per chiedere un’inchiesta pubblica (negata prima da Trudeau e poi dallo stesso Johnston), dall’altra ribadisce l’incondizionato appoggio al governo di minoranza dei Liberali. “Prima di mandare alle urne i canadesi, occorre ripristinare la loro fiducia nel processo elettorale”, è la giustificazione di Singh…
TORONTO – The NDP leader Jagmeet Singh keeps two things going at the same time: on the one hand, he presents a motion to invite David Johnston (special rapporteur on foreign interference in Canada, appointed by Justin Trudeau) to step aside, and to ask for a public inquiry (denied first by Trudeau and then by Johnston himself); on the other, he reiterated his unconditional support for the minority government of the Liberals. “Before sending Canadians to the polls, their confidence in the electoral process must be restored”, is Singh’s justification. →
TORONTO – Lo stop all’inchiesta pubblica sulle interferenze straniere sta creando un vero e proprio terremoto politico a Ottawa. Il clima infuocato fatto di accuse reciproche, minacce, polemiche e veleni rischia di incrinare definitivamente i rapporti tra i partiti alla House of Commons, con le opposizioni che – almeno per una volta – si trovano unite nel criticare il governo liberale ma che, allo stesso tempo, si stuzzicano e mostrano come la nostra classe politica, almeno in questa legislatura, sia attraversata da divisioni profonde difficilmente riconciliabili…
TORONTO – Accuse, ripicche, veleni. A ventiquattr’ore dalla presentazione del rapporto sulle interferenze straniere, il dibattito politico continua ad essere monopolizzato dalla raccomandazione di David Johnston sulla necessità di attivare delle udienze pubbliche sulla delicata vicenda, una via questa che esclude quanto richiesto dalle opposizioni, cioè la creazione di una vera e propria commissione d’inchiesta per fare venire a galla tutta la verità…