TORONTO – Finita la campagna elettorale, la parola passa agli elettori. Oggi i residenti di Toronto sono chiamati alle urne per scegliere il dopo Tory, ultimo capitolo che chiude una pagina della storia cittadina e ne apre un’altra. Centodue candidati in corsa per la poltrona di sindaco, solo una manciata di questi con reali aspirazioni di vittoria finale: queste elezioni sono davvero un unicum in città, sia per come sono nate sia per come si sono sviluppate negli ultimi mesi…
TORONTO – A scanso d’equivoci è meglio mettere subito le carte in tavola: salvo terremoti politici dell’ultima ora, Olivia Chow sarà il 66° sindaco della città di Toronto. Se così non fosse, ci troveremmo davanti al più grande abbaglio demoscopico nella storia della statistica nel nostro Paese, visto che tutti i sondaggi effettuati a partire dallo scorso 2 aprile – ripetiamo, tutti – da numerose agenzie di rilevazione hanno indicato l’ex parlamentare neodemocratica nettamente in testa nelle intenzioni di voto. E non stiamo parlando di un vantaggio significativo ma recuperabile, ma di una fuga che ha creatun abisso…
TORONTO – Il conto alla rovescia è finito. Oggi gli elettori di quattro distretti federali sono chiamati alle urne per scegliere il loro rappresentante alla House of Commons, in un test che viene considerato molto importante sia per governo sia per i conservatori. Il voto infatti fornirà un’istantanea concreta e credibile dello stato di salute del Partito Liberale, visto che a livello nazionale i sondaggi degli ultimi mesi non sono affatto lusinghieri. Per il principale partito d’opposizione, invece, le byelection rappresentano un’occasione ghiotta per dimostrare il livello di disaffezione dell’elettorato nei confronti dell’esecutivo…
TORONTO – Potrebbe sembrare dura questa osservazione. Però, probabilmente è troppo positiva. Con tutto il rispetto al processo elettorale e ai candidati (58) che si offrono di sostituire l’ex sindaco in pensione, e “auto disonorato”, e di conquistare la fiducia del pubblico, la sfida non è mai facile. Soprattutto in un’elezione con confini geografici che si sovrappongono a venticinque circoscrizioni federali/provinciali, senza i fattori galvanizzanti di Partito, Leader e Finanze.