Tag: una

La saga di una famiglia contadina attraverso decadi e continenti

(Fatti Nostri / Anna Foschi) “Una storia contadina,” romanzo di Ennio Marchetti (nella foto) appena pubblicato da Lulu Editrice, racconta le vicende di una famiglia contadina del Vercellese che si dipanano in un lungo arco di anni, dai primi del ‘900 fino agli anni ’50. Marchetti, nato a Gattinara, conosce molto bene la vita e le usanze di un’epoca nella quale l’agricoltura era ancora il motore economico predominante. Ascoltando i racconti dei suoi nonni e di altri famigliari, ha raccolto una preziosa messe di ricordi che rischiano ormai di sbiadire dalla memoria e ha deciso di raccontarli in un romanzo ispirato alla storia della sua famiglia, mescolando abilmente elementi di fantasia a storie vere… Read More in Fatti Nostri >>> 

Vancouver, massacro pianificato dei coyote: una petizione per salvarli

VANCOUVER – Più di 10.000 persone hanno firmato una petizione che chiede di fermare il massacro pianificato di coyote nello Stanley Park di Vancouver:  avviato dalla biologa animale applicata all’UBC, Leilani Pulsifer, il documento afferma che “la macellazione è un metodo inefficace per affrontare le interazioni aggressive che hanno luogo a Stanley Park” e chiede una risposta integrata tra la città di Vancouver, Vancouver Park Board e BC Conservation Officer Service. 

Turista italiano rispedito in Italia da Montreal. “Trattato come un criminale all’aeroporto, è una vergogna”

MONTREAL – Il Canada è il Paese più multietnico e multiculturale del mondo? Sì, di primo acchito. Poi però, se non vivi qui e provi ad entrare, legalmente, ti accorgi che quella del “Canada che accoglie” è solo una bella favoletta, soprattutto in Quebec dove ti scontri con la dura realtà come è accaduto a Giovanni Liotti, 23 anni, studente avellinese che ieri è partito dall’Italia per andare a trovare un amico a Montreal e oggi stesso si è visto costretto a ripartire verso il Belpaese dopo un’odissea di ben diciassette ore all’aeroporto quebecchese. 

Afghanistan, il Papa: “Prego che molti Paesi accolgano quanti cercano una nuova vita”

CITTÀ DEL VATICANO – “Aiutiamo gli Afghani”. L’appello arriva da piazza San Pietro, in Vaticano. A lanciarlo è Papa Francesco, dopo l’Angelus della domenica. “In questi momenti concitati che vedono gli afghani cercare rifugio, prego per i più vulnerabili tra loro. Prego – ha detto il Pontefice – che molti Paesi accolgano e proteggano quanti cercano una nuova vita. Prego anche per gli sfollati interni, affinché abbiano l’assistenza e la protezione necessarie. Possano i giovani afghani ricevere l’istruzione, bene essenziale per lo sviluppo umano. E possano tutti gli afghani, sia in patria, sia in transito, sia nei Paesi di accoglienza, vivere con dignità, in pace e fraternità coi loro vicini”.