Tariffe e annessione

TORONTO – Quest’anno è iniziato piuttosto male per il Canada. Dopo aver prestato giuramento il 20 gennaio 2025, il neoeletto presidente degli Stati Uniti ha immediatamente esaminato le tariffe su Canada e Messico e ha detto al governo canadese di indagare sulle persone prive di documenti che attraversano il confine con gli Stati Uniti e, allo stesso tempo, di frenare il flusso di “fentanyl” negli Stati Uniti. Su questi ha lavorato il Canada. E ha dimostrato agli Stati Uniti che è possibile farcela. Ciò che è seguito, da allora in poi, è stato un “trolling”, uno scherno del presidente degli Stati Uniti nei confronti di Justin Trudeau, l’attuale primo ministro canadese, uscente, il giorno successivo al suo annuncio di lasciare la politica. 

Il presidente degli Stati Uniti ha iniziato a chiamarlo “Governatore” e si è riferito al Canada come al 51° Stato Usa. Per addolcire una torta già dolce, Google Maps ha iniziato a riferirsi ai parchi provinciali come “parchi statali”.

Le tariffe entreranno in vigore martedì 4 marzo, come riportato dall’Associated Press in un breve articolo datato 27 febbraio 2025.

Il Canada non è estraneo alle guerre commerciali: già negli anni ’30, due legislatori americani proposero, fallendo miseramente, di imporre un’incredibile percentuale sulle merci canadesi.

Ciò che rende possibile questa guerra commerciale è la vera ragione che sta dietro ad essa: l’annessione del Canada come 51° Stato. Ciò ha suscitato un’ondata di patriottismo tra i canadesi. Il primo ministro Trudeau ha suggerito di abbattere le barriere commerciali interne al Paese. Il Premier della Nova Scotia ha fatto proprias questa proposta.

Io ho avuto momenti di riflessione, alternati ad altri di rabbia, per quelle parole: “51esimo Stato”. Sono un canadese naturalizzato, ho prestato giuramento a metà degli anni ’70 e sono sempre stato orgoglioso del mio Paese di adozione dove ho vissuto più a lungo rispetto alle Filippine, dove sono nato.

Si può dire che sono più bacon canadese che longanisa filippina. Nei miei momenti di tranquillità, valuto mentalmente i pro e i contro di essere il 51esimo Stato di un Paese in cui ho trascorso la maggior parte delle mie estati: non c’è un filippino-canadese, infatti, che non abbia amici o parenti che vivono negli Stati Uniti. Io sono uno di loro.

Quali vantaggi avrebbe il Canada se fosse il 51esimo Stato? Sono sicuro che i lettori di questo articolo diranno: nessuno! Ma per essere obiettivo, permettetemi di enumerarli. Essendo il 51° Stato, il Canada farà parte di una superpotenza e gli sarà garantita la protezione da un Paese invasore. La mia domanda è questa: perché inseguire un toro quando non hai alcuna possibilità di batterlo? In secondo luogo, il Canada avrà una valuta più forte, essendo il dollaro USA una valuta molto negoziabile accettata dalla maggior parte dei Paesi. In terzo luogo, il Canada sarebbe lo Stato più grande, sia in termini di territorio che di popolazione.

Dopo i “pro”, i “contro” di essere il 51esimo Stato Usa. Il Canada perderebbe la sua identità. Molto difficile da digerire anche per un canadese naturalizzato come me. Perderemmo l’assistenza sanitaria. Con questo intendo dire che a una persona malata verrebbe chiesto di fornire documenti attestanti l’assistenza sanitaria pagata al momento del ricovero in una clinica oppure in ospedale. Le nostre risorse naturali verrebbero sfruttate, così come i nostri elementi critici. Con l’attuale presidente degli Stati Uniti tutto ha un prezzo.

Ho letto come ha pagato questo compenso a Zelenskyj ucraino, addebitando al Paese 350 miliardi di dollari, l’importo con cui gli Stati Uniti hanno contribuito all’invasione russa dell’Ucraina, che per inciso sta ormai superando i 3 anni, e raccogliendo tale importo attraverso gli elementi critici dell’Ucraina. Il Canada ha il 25% dell’acqua dolce del pianeta e sappiamo tutti che l’acqua è sinonimo di vita. Anche queste risorse naturali verrebbero sfruttate. Triste, eh? E, naturalmente, il Canada, in quanto cinquantunesimo Stato, avrà Donald John Trump come presidente.

Ora, questo aumenta la pressione sanguigna del canadese. Il Canada è sempre stato lasciato interessato alla politica Usa: il 64% dei canadesi era a favore di Kamala Harris nelle passate elezioni.

Se questo piano ridicolo avrà effetto, il cielo non voglia, i Democratici governeranno la Camera dei Rappresentanti e forse daranno del filo da torcere al Senato americano. Il che molto probabilmente spiega perché i Democratici sono insolitamente silenziosi sul fatto che il Canada possa diventare il 51esimo Stato Usa. Sarà vantaggioso per loro. La mia domanda, a questo proposito, è questa ed è una domanda molto importante: perché, in nome del cielo, il Canada dovrebbe aiutare i Democratici in questo dilemma politico? Questo è un problema interno e noi veniamo usati come pedine.

Sto osservando questa guerra commerciale e penso che potrebbe rappresentare un problema per i produttori di hardware e chip. E di alluminio e stagno. Non sono i ricchi a mangiare cibi in scatola. È il lavoratore dalle 9 alle 5 che lo fa. Allora perché tassare i lavoratori e non i bevitori di vino? Me lo sto giusto chiedendo, eh?

TRADUZIONE IN ITALIANO  (dall’originale Inglese/Filippino su www.cnmng.ca) A CURA DI MARZIO PELÙ

Foto di Will Goodman da Unsplash