Vaccini, il governo pronto a cambiare marcia
TORONTO – Il governo federale è pronto a cambiare marcia sul fronte vaccino. La conferma è arrivata ieri per bocca di Justin Trudeau durante una conferenza stampa nella quale il primo ministro non ha nascosto un cauto ottimismo per gli ultimi sviluppi nella campagna di vaccinazione di massa che sta per entrare nel vivo in Canada.
Il primo fattore da considerare – ha sottolineato il leader liberale – è quello dell’approvazione del terzo vaccino in Canada, quello di AstraZeneca, che permetterà una significativa accelerazione nella tabella di marcia stilata dal governo nei mesi scorsi. Ieri – ha aggiunto Trudeau – è arrivata nel nostro Paese la prima fornitura del vaccino con circa mezzo milione di dosi, che saranno immediatamente distribuite alle province e ai territori.
“Oltre a questo – ha continuato – siamo in attesa di avere un responso da Health Canada su un altro vaccino, quello prodotto dalla Johnson and Johnson”. Quest’ultimo, che negli Stati Uniti ha avuto il via libera dall’ente regolatore, potrebbe rappresentare la svolta in questa problematica campagna di immunizzazione contro il Covid-19, in quanto a differenza di tutti gli altri vaccini approvati in Canada – Pfizer, Moderna e AstraZeneneca – per essere efficace ha bisogno di un’unica dose e non richiede l’iniezione di richiamo.
In ogni caso, il piano del governo per ora non cambia. L’obiettivo finale rimane quello di mettere a disposizione il vaccino a tutti i canadesi che lo vorranno prendere entro la fine di settembre. Nel caso in cui il Canada sarà in grado di assicurarsi delle dosi più velocemente, allora anche i tempi della campagna di vaccinazione subiranno dei cambiamenti. Nel frattempo in Ontario il fronte vaccini continua a essere molto caldo.
Ieri il premier Doug Ford, intervenendo a Queen’s Park, dopo essere stato incalzato dall’opposizione, ha puntato il dito contro il governo federale per i ritardi registrati nelle ultime settimane che hanno provocato, in sostanza, lo stallo nella campagna di vaccinazione provinciale.
In ogni caso non convince del tutto la strategia a macchia di leopardo voluta dal governo provinciale che ha lasciato ampia autonomia alle singole unità sanitarie locali per la gestione dei vaccini. Ci troviamo di fronte a degli squilibri e a delle incongruenze che hanno fatto insorgere i partiti d’opposizione nell’assemblea legislativa provinciale.
Nella York Region circa 20mila anziani ultraottantenni hanno potuto prenotare la loro vaccinazione e le prime dosi sono già state inoculate. Stesso discorso per la Peel Region, per Hamilton e per altre unità sanitarie periferiche.
A Toronto, invece, la situazione è molto diversa. Ieri mattina il sindaco John Tory ha confermato che il sistema di prenotazione per chi ha più di 80 anni non sarà attivo prima del 15 marzo, nel rispetto quindi della tempistica illustrata la scorsa settimana dal generale in pensione Rick Hillier, capo della task force incaricata di gestire la campagna di vaccinazione.
Sempre ieri il governo provinciale ha annunciato il via libera alla somministrazione del vaccino AstraZeneca anche alle persone nella fascia d’età dai 60 ai 64 anni, escludendo invece chi ha più di 65 anni.
Resta poi da sciogliere un altro nodo, ovvero la definizione delle categorie occupazionali che saranno incluse nella definizioni di lavoratori essenziali. Il ministro della Sanità Christine Elliott, su questo fronte, deve ancora fare chiarezza.